In un affollatissimo presidio tutte le realtà pacifiste regionali, i sindacati di base, i partiti politici quelli che si oppongono realmente alla guerra e che chiedono lo stop all’invio di armi si sono ritrovati questo pomeriggio davanti all’ingresso dell’aereoporto civile di Pisa.
Chiamati da quei lavoratori che nei giorni precedenti si sono rifiutati di caricare materiale militare ed armi al posto di aiuti umanitari su di un aereo cargo civile diretto in l’Ucraina. Anche in passato è stato permesso che trasporti di morte partissero da Pisa o Livorno, dai depositi di Camp Derby la più grande base logistica americana e Nato del Tirreno rendendo questo territorio un retroterra di guerra: questo è stato detto in un intervento.
Un giovane del collettivo di fabbrica della GKN ricorda inoltre che l’incremento della spesa militare ,gli investimenti nella produzione di armi divengono ora l’attività più redditizia ma per il mondo operaio non può essere accettato il ricatto occupazionale: maggior investimento in armi maggiori posti di lavoro.