Michele Lancione, professore del Politecnico ha evidenziato le ulteriori criticità dell’accordo di fornitura da parte del Dist, attraverso Ithaca, partecipata da Fondazione S. Paolo, di dati cartografici e materiale infografico a Frontex
A dicembre dell’anno scorso scoppiò la questione. Il contratto era passato in sordina, a seguito delle proteste fu indetta una riunione straordinaria del Senato Accademico di PoliTo e fu votato ad ampia maggioranza: 22 voti a favore e 3 voti contrari esclusivamente di alcuni rappresentanti degli studenti. Il contratto fu approvato con l’introduzione di una clausola di salvaguardia che “proteggerebbe” l’Ateneo: l’osservanza da parte di Frontex dei diritti umani dei profughi. Clausola che desta diversi interrogativi sulla reale possibilità (e volontà?) di controllare e determinare l’operato dell’Agenzia da parte del Politecnico.
Carissimo Rettore,
Carissima Prorettrice,
Carissimi Direttore e vice-Direttori DIST – Dip. Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio, e rappresentanti dei Professori Ordinari nel Senato Accademico,
vi scrivo per ricevere delucidazioni a riguardo della vicenda Frontex, su cui il nostro Senato si è espresso in data 14 Dicembre 2021. Sono trascorsi tre mesi dalla delibera che prevede l’inserimento di una cosiddetta “clausola vincolante” legata all’osservanza “del rispetto dei diritti umani e fondamentali delle persone” tanto da parte dei “ricercatori” che del “committente” all’interno dell’accordo “Frontex OP/403/2020/DT”. Se possibile, vorrei capire a) se questa clausola sia stata inserita; b) se lo è stata, in che modo questo sia avvenuto; c) se lo è stata, quali garanzie e modalità di controllo per il suo rispetto siano state messe in opera.
So che le ultime settimane hanno visto le vostre persone, e il nostro Ateneo, attivarsi per offrire supporto ai rifugiati causati del conflitto Russo in Ucraina. È importante però sottolineare come non ci possano essere rifugiati di serie A e B. La questione Frontex pone chiaramente attenzione verso altri conflitti (Siriano, in primis) e altre realtà geopolitiche (come quella dell’area Sub-Sahariana) che non possiamo ignorare – soprattutto quando ci impegniamo, come DIST e Politecnico, in prestazioni di servizio con una Agenzia che ha chiaramente, e ripetutamente, violato i “diritti umani e fondamentali delle persone”.
Avrete letto del CAOS (parola dello Spiegel) in cui si trova Frontex a seguito delle ultime, recenti, rivelazioni sul suo modus operandi (https://www.spiegel.de/…/missteps-and-mismanagement-at…). In particolare vorrei portare la vostra attenzione su queste nuove, schiaccianti prove, (https://www.open.online/…/scandalo-frontex-prove…/) del coinvolgimento attivo di Frontex nell’occultamento dei respingimenti operati in mare aperto al largo della costa greca (in originale, sempre sullo Spiegel, https://www.spiegel.de/…/frontex-skandal-warum-fabrice…).
Al di là delle opinioni personali, e della lettura che ognuno di noi ha della questione migrante e dell’operato della UE e delle sue Agenzie, vi è chiaramente un problema quantomeno di immagine ad associare questo nostro Politecnico all’operato di Frontex. Un operato che nessuna ‘clausola’ può vincolare al cambiamento, ma da cui è urgentemente possibile e necessario dissociarsi con fermezza.
In attesa di un vostro cordiale riscontro, porgo i miei saluti.
Michele Lancione
Full Professor of Economic and Political Geography
DIST, Polytechnic and University of Turin
Visiting Professor of Urban Studies, Urban Institute, University of Sheffield
PI, ERC Starting Grant “Inhabiting Radical Housing”
Editor, The Radical Housing Journal | Corresponding Editor, IJURR