La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo,
una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia
Spinoza (1632 – 1677)
In tempi di guerra (e non solo) la “mistificazione della verità”, programmata e diffusa dal sistema neo-liberista e neo-capitalista, serve ad alimentare una serie di pulsioni cancrenose che da una parte svuotano i valori della Carta Costituzionale (nazionale e internazionale) e dall’altra tendono a legittimare il paradossale rientro dei neo-sovranisti e dei neo-fascisti nei governi… pseudodemocratici.
E’ la perversa cultura di questa politica che fa ri-generare la vecchia locuzione:
“Si vis pacem, para bellum”
Nella sostanza si è radicato un regime totalitario che condiziona la produzione culturale di massa e stravolge (con spietata tristezza) l’immaginario popolare in tutti i Paesi del mondo dove, come sostiene Hannah Arendt,
per le persone non c’è più differenza tra la realtà e la finzione, tra il vero e il falso
Ed è così che:
“L’uomo vive
Sugli schermi appiattiti del mondo.
“L’uomo vive
Nel tramonto gelato di una guerra-pace.
“L’uomo vive
Tra i vincitori infetti.
E i bimbi muoiono
Con gli occhi luminosi
Adagiati sulle ossa
Modulati sulla pelle.
I bimbi muoiono
E non vivono lo scontro.
I bimbi muoiono
E si appendono sul nostro corpo
Sazio di niente.
I bimbi muoiono
E non piangono.
Sono tranquilli.”
Pino Dicevi, un anarco-marxista
[da “AMORTECO” (Poesie del 1996) in “Poesie dal basso”]