– Certo che quel Gino Strada era proprio un tipo strano.
– Perché?
– Massima stima per quello che faceva nelle zone di guerra, ma ammettiamolo: la logica non era proprio il suo forte.
– Cosa intendi?
– Affermava cose che non avevano senso.
– Dimmene una.
– Ok. Lui diceva: «Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra». Ma che diavolo significa? Non voleva la pace?
– Certo che voleva pace.
– E allora?
– E allora tutti dicono di volere la pace.
– Tutti? Fammi qualche esempio.
– Salvini, Meloni, Letta, Draghi, l’UE, le Miss Italia, Biden, i capi di stato, la Nato, i generali, il sergente dei Marines, Arnold Schwarzenegger, Robocop, il tizio che vuole radere una città al suolo, il tizio armato che fa le ronde per difendere il quartiere, quello in mimetica che gioca col mitra, quello che vuole stanziare miliardi per l’esercito, il tizio che «se la sono voluta». Ci sono poliziotti che mentre ti pestano dicono: «Niente di personale. Lo sto facendo per la pace». Putin ha ordinato alle sue truppe di mantenere la pace in Ucraina. Tanti massacri di civili sono stati chiamati «missioni di pace». Sono tutti a favore della pace, ma citano frasi latine per spiegarci che l’unico modo per ottenerla è la guerra. Quella che sognano è la pace del vincitore, la pace alle loro condizioni, la pace costruita sulle macerie e sui cadaveri, la pace sul loro territorio e chi se ne frega di ciò che succede là fuori.
– E Gino Strada?
– Lui invece era contro la guerra.