Open Arms: in risposta all’emergenza umanitaria dovuta al conflitto armato in Ucraina, organizzati tra il 12 e il 22 marzo 3 voli umanitari, partiti da Varsavia con destinazione Italia e Spagna, con a bordo un totale di 567 persone.

Per dare una risposta immediata all’emergenza senza precedenti dovuta al conflitto armato che ha colpito l’Ucraina ormai un mese fa, Open Arms grazie all’alleanza strategica con Solidaire, associazione spagnola presieduta da Enrique Pinyero, ha deciso di attivarsi e di fare base a Varsavia per organizzare una serie di voli umanitari in grado di garantire il trasferimento delle persone in fuga e bisognose di accoglienza.

Tra il 12 e il 22 marzo siamo riusciti a coordinare in tempi record un’operazione di evacuazione che ha portato 345 persone in varie città italiane e 222 persone in Spagna. Tutto questo è stato possibile grazie alla eccezionale collaborazione con differenti organizzazioni della società civile, laiche e cattoliche, e la disponibilità di alcuni comuni
spagnoli.

In Italia, fondamentale il protocollo siglato con Caritas Italiana che oltre a coordinare insieme a noi gli imbarchi, ha garantito l’accoglienza delle persone, per lo più donne, bambini e anziani, sul territorio italiano grazie alla disponibilità di 20 diocesi che forniranno ospitalità e assistenza durante il soggiorno nel paese. In Spagna fondamentale invece il supporto del Comune di Badalona, Comune di Guissona, la Fundació Convent de Santa Clara e Mensajeros por la Paz.

Importantissimo inoltre il sostegno ricevuto dalla Fundación Pro style in Polonia, e dalle organizzazioni polacche Audax, Integtalia ed Ergo Hestia che si sono messe a disposizione, fornendo volontarie e volontari nonché traduttori e traduttrici.

Open Arms rimarrà a Varsavia con parte del suo staff per continuare ad essere sul campo e comprendere le necessità legate al conflitto con l’obiettivo di organizzare altri corridoi umanitari grazie all’impiego del Boeing 787-8 Dreamline in grado di ospitare fino a 250 persone su ciascun volo. Come abbiamo ribadito spesso, la nostra missione è salvare vite, che sia nel Mediterraneo centrale o alla frontiera di un paese in Guerra, siamo dove c’è bisogno di noi per difendere i diritti, la dignità e l’incolumità di ogni essere umano. Ci auguriamo che questa tragica guerra, che ha costretto milioni di persone a spostarsi verso l’Europa, sia l’occasione per ripensare le politiche migratorie europee e per affermare, una volta per tutte, che le vite sono tutte uguali e vanno egualmente protette.