Con grande preoccupazione apprendiamo che dal sindaco di Mineo Mistretta e dal governatore siciliano Musumeci ci sarebbe la disponibilità ad “accogliere” da 1000 a 2000 famiglie ucraine nel villaggio degli aranci a ben 10 km dal centro abitato di Mineo, luogo di sofferenza e di violazione dei più elementari diritti umani.
Dopo oltre 8 anni di vergognosa segregazione di migliaia di richiedenti asilo per il megabusinness della pseudo accoglienza, dopo anni di abbandono e di contenziosi giudiziari, la spa Pizzarotti di Parma dichiara la sua disponibilità a dare in affitto le 404 villette (già costruite per le famiglie dei militari di Sigonella ed adesso sfitte), riproponendo l’anomala situazione di noleggio dei luoghi di accoglienza.
Un regalo anche per i proprietari degli agrumeti della piana di Catania che potranno continuare a sfruttare chi fugge dalla guerra in Ucraina con salari di 15/20 per almeno 9 ore di lavoro, visto che questi avranno un permesso di soggiorno, rinnovabile fino a 3 anni, utilizzabile per ricerca lavoro. Due anni di pandemia non hanno attenuato, semmai diffuso, la piaga del caporalato nelle campagne siciliane e non solo.
Le stesse norme sanitarie quando c’è la stagione di raccolta vengono sospese e le istituzioni preposte a farle rispettare casualmente sono latitanti, visto che la legge del profitto viene prima del diritto alla salute; mentre il pericolo del contagio viene ancora utilizzato per giustificare la vergogna delle navi quarantena. Da 2 anni chi governa dilapida oltre 2 milioni di euro al mese per ogni nave quarantena, mentre per molto meno si potrebbe garantire una degna e libera accoglienza in luoghi sicuri e rispettosi dei diritti umani. Ancora una volta si preferisce criminalizzare l’esperienza d’accoglienza di Riace e riproporre la mala accoglienza del Cara di Mineo ( noi non dimentichiamo l’inchiesta Mafia Capitale).
Oramai l’arruolamento dei governi europei nel far precipitare la guerra in Ucraina in un conflitto disastroso ha bisogno di fingersi umanitario per giustificare l’invio di armi . Gli stessi governi europei hanno versato miliardi di euro al governo turco per impedire ai rifugiati siriani ed afghani di entrare in Europa, il diritto d’asilo nella rotta balcanica è azzerato violentemente dalle polizie di frontiera e da mesi l’europea Polonia fa morire assiderati donne, uomini a bambini al confine con la Bielorussia; ancora più vergognoso è il respingimento dai paesi confinanti di chi fugge dall’Ucraina, ma ha il torto di avere la pelle non bianca, come se le bombe distinguessero chi uccidere.
Invitiamo pertanto a non strumentalizzare le tragedie, soprattutto in questi tempi tristi in cui il sonno della ragione genera mostri.