Cambiare Rotta ha tenuto un convegno nell’aula 15 di Palazzo Nuovo. L’iniziativa è stata estremamente interessante, ricca di dati e notizie
Sono intervenuti:
– Calp (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali)
– Michele Lancione, Professore del Politecnico di Torino
– Antonio Mazzeo (Movimento No Muos)
– Marco Benevento (USB Industria)
– Maya Issa (Giovani della comunità palestinese)
– Nicoletta Dosio (Movimento NoTav)
– Collettivo Metamorfosi
Condensare il contenuto di notevole livello informativo dell’incontro non renderebbe merito, suggeriamo quindi la visione del convegno pubblicato integralmente al fondo dell’articolo.
Jose del CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova) ha raccontato la loro esperienza nel contrasto alla logistica delle armi. Hanno usato lo strumento dei lavoratori: lo sciopero, sottraendosi ad un meccanismo fondamentale della filiera degli armamenti, il trasporto. Per questo sono stati inquisiti. Ha anche parlato dei lavoratori aeroportuali di Pisa, che si sono sottratti dal caricare imballaggi che contenevano materiale bellico senza che ciò fosse indicato, fatti transitare in un gate di carico civile, nonostante l’aeroporto di Pisa abbia un’area destinata alla 46ª Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare. Questi imballaggi contenenti materiale bellico, spediti in modo del tutto non trasparente, avrebbero dovuto essere caricati su un cargo civile da personale civile privo di competenze nel gestire tale materiale. Sorge spontanea la domanda: è solo questo carico che è stato spedito con queste modalità o e l’unico del quale ci si è accorti?
Michele Lancione ha sottolineato le contraddizioni dell’accordo siglato tra il Politenico e Frontex, descrivendo quanto la clausola di salvaguardia si inconsistente dal punto di vista formale e sostanziale, evidenziando che non si tratta di ricerca ma di un rapporto di servizio, e quanto sia assolutamente velleitario che il Politecnico di Torino abbia mezzi e possibilità di controllare e determinare l’osservanza da parte di Frontex dei diritti dei profughi peraltro sanciti dal Diritto europeo. Ha anche ricordato quanto Frontex sia sotto inchiesta su diversi fronti. E’ cronaca recente lo scandalo denunciato da Der Spiegel riguardo ai respingimenti in mare da parte della Guardia Costiera Greca di cui Frontex ha sempre dichiarato di non essere a conoscenza, mentendo all’Europa e ai suoi cittadini. Questo, secondo Lancione mette in una posizione debole PoliTo e UniTo, essendo il Dist, che dovrebbe fornire i dati a Frontex, un dipartimento interateneo.
Antonio Mazzeo ha spiegato cos’è il MUOS, ovvero un sistema di interscambio di comunicazioni a cui fa riferimento tutto il sistema di difesa e le agenzie degli USA. Ha inoltre snocciolato una serie di dati che indicano quanto l’Italia sia stata coinvolta in conflitti passati e sia di fatto coinvolta in un “preallarme”, anche con dislocamento di truppe e mezzi anche navali e dell’Aeronautica Militare, che riguarda il conflitto tra Russia ed Ucraina.
Marco Benevento ha sottolineato quanto questa guerra stia di fatto danneggiando le classi lavoratrici. L’inflazione, dovuta all’aumento delle tariffe, a fronte di stipendi che non vengono adeguati al livello inflattivo, sta ulteriormente depauperando le classi lavoratrici, che come sempre pagano una guerra non decisa da loro.
Maya Issa ha fatto un intervento molto interessante, sottolineando gli aspetti di doppia morale che riguardano l’autodeterminazione dei popoli, il diritto alla resistenza per la propria terra. Come di fatto ci siano popoli di serie A e popoli di serie B. Ha evidenziato come l’informazione manipoli le coscienze. Ha ricordato come ci sia di fatto una selezione etnica dei profughi alle frontiere europee dell’Ucraina.
Nicoletta Dosio ha dichiarato che i cittadini della Val di Susa si sentono un popolo “di troppo”, sostanzialmente un ostacolo da rimuovere per lo Stato nel perseguimento del suo obiettivo valsusino: il passante ferroviario. Ha inoltre ricordato come ci sia in cantiere un progetto europeo che riguarda anche l’utilizzo strategico militare delle linee TEN-T, di cui farebbe parte il passante Torino-Lione, con un investimento attuale di 7 miliardi di euro. Ha descritto lo sgomento di quando hanno cominciato a vedere i blindati militari Lince in Val di Susa a protezione dei cantieri di realizzazione dell’opera.
Il collettivo Metamorfosi ha fatto una disamina su ciò che concerne il contratto tra Frontex e il Politecnico, di come le infografiche di Frontex che il Dist, attraverso Ithaca, partecipata da Fondazione S. Paolo, dovrebbe realizzare, siano tutt’altro che neutre. Di come riducano a numeri asettici la sofferenza nella terra d’origine che spinge coloro che si mettono in cammino e le innumerevoli sofferenze patite durante il viaggio. Di come quelle infografiche veicolino il concetto di invasione da parte dei profughi.
Questo breve condensato che di fatto attiene alla sensibilità di chi scrive, come già detto, non rende merito al notevole contenuto informativo della conferenza. Non ci resta quindi che consigliare ancora una volta la visione del video integrale che pubblichiamo qui per gentile concessione di Cambiare Rotta Torino
Il video integrale del convegno: