La domanda che sempre di più ci ricorre è: ma lo Stato rispetta le leggi? E quando non accade cosa succede?
L’Atc è un Ente di servizio regionale. E qui potentemente irrompe la prima inevitabile domanda: servizio a chi? Domanda alla quale noi umili operatori dell’informazione facciamo davvero fatica a rispondere con un minimo di certezza.
Non possiamo far altro che trasferire al lettore ciò che c’è scritto sul sito: è un’Agenzia per la casa. Insomma, per capirci, sono quelli che danno le case popolari ai pochi fortunati che riescono ad averla.
In pratica gestiscono le case popolari, quelle che in gran numero sono certificate come inabitabili e altre che a ben vedere non lo sarebbero. Risultato: solo a Torino migliaia di famiglie e persone non riescono ad accedere al “servizio”, appunto, di Atc.
Le normative riguardo all’obbligo dei contabilizzatori dei riscaldamenti condominiali hanno avuto delle deroghe, tutte ampiamente scadute. Qual’è la situazione che diversi inquilini di case Atc ci hanno denunciato?
Il costo del teleriscaldamento è praticamente raddoppiato, vatti a fidare, negli anni scorsi ci veniva detto di passare al teleriscaldamento che si sarebbe risparmiato. Poi noi torinesi siamo diligenti, se c’è da risparmiare e rispettare l’ambiente…. Et voilà: la città più teleriscaldata d’Italia, avremmo dovuto essere quelli che risparmiavano di più, e invece…
Poi è stato detto che le valvole e i contabilizzatori ci avrebbero fatto risparmiare e in effetti il pagare “on demand”, ovvero paghi per ciò che consumi, è concettualmente equo.
Ma questo “privilegio”, stante le denunce, agli inquilini dell’Atc è negato: tutto questo in un periodo di rincari del teleriscaldamento francamente incomprensibili, un po’ come gli aumenti di benzina e gasolio (come se li importassimo tutti dalla Russia e i prezzi fossero aumentati alla fonte e/o le forniture fossero contingentate), con una precarietà del lavoro allarmante ed un notevole aumento di utenze in sofferenza per inabilità economica al pagamento.
Se abiti in un appartamento Atc e vuoi risparmiare non puoi farlo, perché paghi un forfait a cubatura, perché Atc non ha provveduto ad installare i contabilizzatori. In un mondo che funziona un avvocato titolare di una class action chiederebbe al Presidente di Atc: “Come mai non avete ottemperato agli obblighi del d.lgs. 102/2014?”. E sempre in un mondo ideale verrebbe sciolto il CDA (si fa in fretta, sono in tre), verrebbe avviata un’indagine interna e Atc pagherebbe sanzioni allo Stato che è lui stesso (curioso vero?) e danni agli inquilini che non hanno potuto vedersi conteggiato l’effettivo consumo di riscaldamento.
Ma questo purtroppo non è un mondo ideale. Vedremo nel tempo come reagiranno gli inquilini dell’Agenzia.
Sempre rimanendo in tema: gli inquilini di via Pietro Cossa 280 interni dispari, le case bianche, quelle (toh…) di Atc, anni fa hanno installato, d’accordo con l’Agenzia, i contatori dell’acqua fredda in modo da pagare l’effettivo consumo, contatori che stante le dichiarazioni degli inquilini, ogni famiglia ha pagato (250.000 lire) di tasca propria. Ottima idea questo accordo, ma si sa, quando si tratta dello Stato tutto è impermanente. Secondo gli inquilini gli addetti alle letture sono passati per un anno, poi è stata imposta l’autolettura e poi…. di nuovo pagamento a ripartizione forfettaria.
Che dire: piove sempre sul bagnato, il problema semmai è cosa piove.