Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedPA-

 

#LottOvunque – Women in action: NUdM e una rete di associazioni femministe verso lo sciopero globale femminista e transfemminista dell’8 marzo Palermo, domani ore 16:00 Via Corselli a Molo, 10 (Borgo Vecchio) Non una di meno – Palermo\Per Esempio Onlus Con la programmazione di una festa si racconterà il  nuovo progetto “Women in action” che segna il riavvio dell’intervento nel quartiere, a seguito della chiusura del centro educativo React e all’assenza di un presidio importante per le ragazze, i ragazzi e le famiglie di Borgo Vecchio. Il progetto è dedicato alle ragazze e alle donne del quartiere in fascia d’età 14-30 ed è finanziato da Alliance for Gender Equality in Europe – “2021 Fund for COVID Solidarity”, un programma di solidarietà realizzato da un network di associazioni europee che sostengono l’empowerment di genere, grazie al supporto di sponsor importanti come Chanel e L’Oréal Paris.  Durante l’evento sarà presentato, nel suo posto d’elezione, il libro scritto da Martina Riina, antropologa, pedagogista e coordinatrice del progetto “L’erba tinta. Dentro le crepe di Borgo Vecchio a Palermo: un racconto antropologico”. Dialoga con l’autrice la ricercatrice Giulia Crisci. Sono previste alcune letture da parte dall’attrice Erika La Ragione insieme alle ragazze protagoniste del libro. A seguire musica e merenda offerta dalle famiglie del quartiere. [info]

 

SalvarePalermo: ciclo di conferenze su “Le signore dei beni culturali siciliani” – Palermo, martedì 8 ore 17:00  –  Il ciclo sarà aperto su zoom da Ketty Giannilivigni che parlerà di Angela Daneu Lattanzi, una delle più illustri personalità apicali che hanno retto la conduzione della Biblioteca Nazionale di Palermo nel periodo più drammatico del XX secolo. Durante il secondo conflitto mondiale, in Italia le bibliotecarie misero in salvo il patrimonio librario contenuto in questi fondamentali presidi culturali, quali sono le Biblioteche. Grazie al loro grande senso di responsabilità – fra queste la Daneu Lattanzi – nell’immediato dopoguerra riconsegnarono alla pubblica fruizione lo straordinario sistema di universalità di beni comuni, salvaguardandolo e conservandolo in favore delle future generazioni, compito a cui istituzionalmente la funzione pubblicistica della rete bibliotecaria è demandata. [info]

per partecipare:https://us06web.zoom.us/j/89449660248?pwd=enRvOWlUQkVYUkU4aFV5SU1WNUI4dz09

 

L’11 marzo il Comitato di lotta per la Casa 12 Luglio Palermo incontrerà il sindaco Orlando: “si chiederà di accelerare le operazioni per la regolarizzazione definitiva dei senza tetto occupanti – Comunicato – Come scritto in post precedenti “La Lotta paga”, da svariati giorni si attendeva una risposta alla  richiesta di incontro con il Sindaco Orlando, un incontro al quale si porterà una proposta risolutiva per le oltre 50 famiglie senza casa che rischiano di essere sgomberate dalle due ex scuole che occupano da circa 8 anni. Una proposta articolata ed assolutamente fattibile, se ne discuterà con il Sindaco, in quanto massima carica istituzionale del comune, dopo aver sperimentato che incontrare gli assessori di competenza ha portato soltanto al nulla di fatto. Alle  richieste ufficiale di incontro del Comitato nessuno ha mai risposto, pertanto “è stato deciso con le famiglie  di organizzare un presidio sotto Palazzo delle Aquile”, ma l’unica interlocuzione è stata una segretaria del Sindaco che dichiarava un salomonico: “domani vi faremo sapere”. Visto che tra circa un mese l’Amministrazione comunale chiuderà e i battenti ed in  considerazione che le famiglie sono esasperate e stanche di vivere nel terrore di finire per strada, in modo del tutto spontaneo hanno deciso di continuare il presidio in una forma diversa: “un presidio silenzioso ma all’interno della Cattedrale di Palermo”. Nel corso del presidio le famiglie hanno incontrato Padre Sarullo, il quale ha provato a rassicurare le famiglie che avevano rappresentato con la simbolica dimostrazione di volere rivendicare esclusivamente la fissazione di un incontro ufficiale con il Sindaco. All’incirca dopo 2 ore è arriva l’attesa chiamata dal Comune che concedeva l’incontro per il prossimo 11 marzo alle ore 12. Cosicché le famiglie hanno mantenuto immediatamente l’impegno con le autorità ecclesiastiche di lasciare la Cattedrale che le aveva fraternamente accolte.[comunicato]

 

“Ci sono ancora case popolari a Catania?” – Nella città etnea Orazio Vasta, responsabile provinciale ASIA USB, ha scritto una lettera ai vertici di IACP e al Comune – L’emergenza abitativa a Catania è sempre più drammatica e nessuna misura è stata ancora adottata dall’IACP e dal Comune di Catania per contrastarla. Aumenta il numero delle persone, singoli e nuclei familiari, che vivono senza casa, per strada, nelle piazze, nelle aree esterne delle strutture ospedaliere, nei parchi, altrove. In questo contesto di emergenza sociale, addirittura il Comune ha sancito, in attesa di un nuovo bando, la fine del progetto Habito (alias Agenzia Casa del Comune di Catania), con la consequenziale chiusura dello ‘Sportello unico per l’emergenza abitativa’, che con tutti i suoi limiti strutturali e politici​ rappresenta/va un riferimento per chi si trova a vivere nell’emergenza abitativa. In questo contesto di emergenza sociale in tante e in tanti manifestano il disagio di non riuscire a seguire la propria posizione nella graduatoria dell’IACP per l’accesso alle Case Popolari. Ma la domanda che viene posta da chi è​ senza casa o rischia di essere senza casa è​ una sola: ‘Ci sono ancora case popolari a Catania?’. In questo contesto, ASIA USB CATANIA è ritornata a chiedere un incontro urgente con il presidente Sicali e il direttore Bella dell’IACP e un incontro con l’assessore comunale ‘alla casa’ Lombardo”.

 

Corteo regionale a Niscemi: No alla guerra imperialista in ucraina! – sabato 12 marzo 2022 alle ore 16:30 – La recente escalation bellica in Ucraina non è una casualità, ma la conseguenza naturale della competizione interimperialista per la spartizione del globo nell’esclusivo interesse di monopoli e grandi aziende. Iniziata nel Donbass 8 anni fa e che ha già fatto più di 14mila morti, risvolto delle politiche di espansione del dominio degli Stati Uniti, che dal 1993 hanno lavorato ininterrottamente per favorire l’ingresso nella NATO ai paesi dell’ex blocco orientale, ma anche risvolto delle politiche del regime oligarchico russo, tese a ricostruire zone di influenza e cuscinetto ad ovest. Le conseguenze di questo conflitto investono direttamente anche le classi subalterne del nostro Paese che già ad inizio anno hanno subìto una serie di rincari pesanti rispetto ai beni di prima necessità, che rischiano di aumentare ulteriormente a causa delle sanzioni dell’UE alla Russia, specie in campo energetico.  Il coinvolgimento diretto della Sicilia nella guerra in Ucraina espone il popolo siciliano al rischio concreto di ritorsioni militari senza ritorno, se consideriamo la centralità delle istallazioni militari siciliane, e in particolar modo il MUOS, nel quadro strategico dell’imperialismo americano. La nostra solidarietà va a tutti i popoli del mondo vittime delle guerre e delle aggressioni. Non va certo ai Governi imperialisti della Russia, dei paesi della Nato, dell’Unione europea o dell’Ucraina. Richiediamo una degna accoglienza senza discriminazioni di chi fugge dalle guerre mentre la fortezza Europa chiude i confini da anni nella rotta balcanica e la Polonia fa congelare donne, uomini e bambini al confine con la Bielorussia. [comunicato integrale]

 

La Ragna Tela Catania – Le donne sanno: mostre, letture, poesie, performance, musiche, interventi a microfono apertomartedì 8 alle ore 16:30 – (Piazza Federico Di Svevia) –   [info] “Noi siamo le donne che sanno che tutte le questioni ci riguardano, che reclamano il loro sapere, che reinventeranno il loro domani, discuteranno e ridefiniranno ogni cosa.
Perchè noi siamo le antiche, le native venute per prime e rimaste indigene…Siamo la bambina dello Zambia, la nonna della Birmania, le donne del Salvador e dell’Afghanistan, della Finlandia e delle Fiji.
Siamo canto di balena e foresta pluviale, l’onda sommersa che monta, immensa, a spezzare in mille frammenti il vetro del potere.
Siamo intensità ed energia. Siamo i popoli del mondo che parlano. Siamo sospese sull’orlo dei millenni. Alle spalle la rovina, davanti nessuna mappa.
Eppure faremo il salto…Noi disegneremo la politica, la storia, la pace!
Credeteci, siamo le donne che trasformeranno il mondo!
Da “Il credo di una donna” di Robin Morgan.

 

8M Sciopero Globale Transfemminista. Rilanciamo la sfida, riappropriamoci dello spazio pubblico e l’8 Marzo torniamo in piazza e scioperiamo! – Palermo, martedì 8 ore 09:30 (Piazza Verdi) – NUdM – Lo sciopero dell’8 marzo è lo sciopero per tuttə, per tutti i corpi e tutte le condizioni di vita, lavoro e non lavoro. Lo sciopero dell’8 marzo è un momento di rottura sistemica: sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo, sciopero dai generi e dai consumi. Sentiamo l’esigenza di restituire alla data dell’8 marzo la forza e la dimensione collettiva dello sciopero rispetto ad un sistema che tende a isolarci e a frammentare le nostre vite in chiave individualistica. Due anni di pandemia hanno colpito duramente le nostre condizioni di vita e di lavoro: il peso di questa crisi non può ricadere sulle nostre spalle e sappiamo bene che solo scioperando insieme riusciremo a liberarcene.

Ci rivolgiamo alle lavoratrici, alle precarie con contratti a chiamata: aziende e cooperative di servizi hanno approfittato della pandemia cambiare i turni, diventati ormai ingestibili soprattutto per le donne madri, mentre nelle scuole e negli ospedali i ritmi del lavoro sono diventati insostenibili.

Ci rivolgiamo alle donne che sono state licenziate, che sono state costrette a lasciare il lavoro, obbligate al part-time o allo smart-working per poter fronteggiare il peso del lavoro di cura, in netto aumento a causa della pandemia e in assenza di servizi.

Ci rivolgiamo a tutte e tuttə coloro che oggi sentono tutto il peso dei tagli al welfare e dell’incapacità di una sanità pubblica devastata dalle privatizzazioni, ma continuano a lottare per conquistare la possibilità di avere risposte ai propri bisogni.

Ci rivolgiamo alle persone lgbtqai+ che nell’ultimo anno hanno subito ancora più pesantemente la violenza delle istituzioni che hanno affossato una legge già di per sé insufficiente. La pandemia ha ristretto gli spazi del supporto e del riconoscimento reciproci, ma non ha soffocato i nostri desideri.

Ci rivolgiamo alle studentesse e student* che lottano contro uno sfruttamento travestito da istruzione, per liberare l’istruzione dalle disuguaglianze e rivendicare un’educazione che finalmente riconosca la ricchezza delle nostre differenze.

Ci rivolgiamo alle soggettività migranti: i licenziamenti fanno ancora più paura quando bisogna rinnovare il permesso di soggiorno, un ricatto che costringe ad accettare condizioni di lavoro molto pesanti, o rapporti con uomini violenti.

Ci rivolgiamo agli/alle attivist3 ambientali, consapevoli che la transizione ecologica sta diventando il pretesto per licenziare ancora di più, mentre non risolve lo sfruttamento dell’ambiente e del nostro lavoro.

La violenza di genere che noi subiamo costantemente attraversa tutti gli ambiti delle nostre vite: la famiglia, le relazioni, la sfera economica e quella politica e istituzionale, sociale e culturale.

È violenza fisica, sessuale, economica e psicologica.

Per questo rivendichiamo:

  • Reddito di autodeterminazione
  • Salario minimo europeo
  • Welfare pubblico universale e non familistico
  • Redistribuzione del lavoro domestico e di cura.

Lo sciopero femminista e transfemminista è l’occasione che abbiamo per ribellarci contro l’oppressione, per mettere in collegamento le diverse condizioni in cui viviamo e conquistare la forza di dire che non vogliamo più essere vittime o solo numeri nelle statistiche della violenza, dei femminicidi, della disoccupazione, della povertà.

In uno scenario che rende sempre più precarie e opprimenti le nostre vite, usiamo la nostra rabbia come motore di cambiamento! – comunicato integrale di Non una di meno – Palermo

 

Il nostro 8 marzo: “Che cosa è la libertà femminile?” – Palermo, Mercoledì 9 ore 16.30 Aula Magna, edificio 12 (ex facoltà di Lettere e filosofia) Viale delle Scienze – Laboratorio Studentesco Autonomo – UniPa e Collettivo Medusa invitano a partecipare al dibattito su: “Che cosa è la libertà femminile?”

Oggi, le esistenze delle donne sono nelle loro mani, non sono più un destino e, nella nostra società, una donna può decidere della propria vita (studio, lavoro, amori, se e quando essere madre …); la libertà femminile è venuta al mondo, scriveva già nel 1989 la Libreria delle donne di Milano. Eppure in un mondo che era di uomini e che per troppi aspetti resta a misura maschile, la libertà femminile corre ancora dei rischi. Così, dopo decenni di conquiste e di pratiche politiche, un bilancio del femminismo interroga ancora questa questione radicale: che cosa sia veramente libertà per le donne.
Come fare? Con la vitalità del confronto (e perché no del conflitto se praticato apertamente), mettendo in parole quello che ci divide e quello che ci accomuna perché è in questo lavorio nel rapporto con le altre che la libertà femminile trova la sua misura. Oggi sono tante le questioni che mettono a rischio la nostra libertà. Discutiamone insieme per trovare i segni da cui partire per ricostruire un nuovo “alfabeto” della libertà. L’iniziativa è stata promossa da: Laboratorio Studentesco Autonomo – UDIPALERMO – La Comune – Collettivo Medusa – Associazione Donne Islamiche FATIMA – Associazione Le Onde – Coordinamento Donne ANPI Palermo – CGIL Palermo – APS Donne di Benin City 

  

Presentazione del libro: “Oltre la grande bellezza. Il lavoro nel patrimonio culturale italiano” BCRS- Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace” – Palermo, giovedì 10 ore 17.00 (Sala Consultazione-Bcrs) –  La USB\Federazione del Sociale, in collaborazione con il movimento transfemminista Non una di meno, presentano in anteprima il volume scritto da “Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”, associazione attiva dal 2015 nel chiedere una riforma della gestione del patrimonio culturale italiano. Il volume raccoglie la produzione e l’elaborazione dei primi cinque anni di attivismo dell’associazione e offre uno spaccato inedito sul contesto lavorativo del sistema culturale attraversato da condizioni di profondo precariato. Con i due attivisti Leonardo Bison e Eleonora Fossi si parlerà della difficile situazione lavorativa in tale settore e degli orizzonti di possibile cambiamento da costruire collettivamente. Introduce Carlo Pastena (direttore Biblioteca centrale della Regione Siciliana). [info]

 

Giornata di studio al Caffè filosofico “Bonetti”: conversazione sul capitalismo della sorveglianza – Palermo, giovedì 10 marzo ore 17.00  Lab. Ballarò (Largo Rodrigo Pantalone 9) –  

“Il capitalismo della sorveglianza si impadronisce unilateralmente dell’esperienza umana come materia prima gratuita da tradurre in dati comportamentali. Mentre alcuni di questi dati vengono utilizzati per migliorare prodotti o servizi, il resto viene ricondotto a un surplus comportamentale proprietario che si alimenta in catene di produzione avanzate, note come “intelligenza artificiale”; ed è poi trasformato in prodotti di previsione che anticipano ciò che stai per fare, ora o più tardi. Questi prodotti di previsione vengono scambiati in un nuovo mercato, quello delle previsioni comportamentali, che io chiamo il mercato dei comportamenti futuri.”

Su questo sfondo della tesi di Shoshana Zuboff si svilupperà la conversazione con Gabriele Giacomini e Salvo Vaccaro. Introduce Daniela Musumeci. [per seguire online su Google Meet codice: yztfjozxrx; diretta Facebook su: Laboratorio Andrea Ballarò\Caffè filosofico B. Bonetti\Associazione Culturale Malausséne. La registrazione potrà essere visionata nella pagina di Pressenza-Redazione Palermo]

 

Assemblea di quartiere al Laboratorio Sociale Malaspina – Palermo, domenica 13 ore 16:30 – (Via Arrigo Boito) – nota di convocazione – A due mesi dall’apertura del Laboratorio Sociale Malaspina, facciamo il punto sulle attività già avviate e su quelle che potremmo mettere in campo. Discuteremo inoltre delle problematiche del quartiere e di come risolverle insieme. Una nuova occasione per conoscerci, discutere, socializzare e restituire vita al quartiere (a seguire rinfresco e musica dal vivo in giardino) Laboratorio Sociale Malaspina 

 

 

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