Quanti saranno stati oggi alla manifestazione di Sigonella, dopo quella che si era già tenuta la settimana scorsa a Niscemi per dire NO alle Basi americane che rendono la Sicilia ostaggio di tutte le guerre attualmente guerreggiate nel pianeta? Non tantissimi, qualche centinaio, ma con tutte le possibili bandiere dei movimenti, associazioni e sindacati di base che sventolavano la loro rabbiosa opposizione nel vento fortissimo. E dunque NO al MUOS, NO alla NATO e alle basi americane che ci vedono di fatto in guerra anche nel resto d’Italia. NO alla devastazione dei territori. NO al TAV, che sempre più chiaramente servirà la filiera dell’industria bellica che già vede il Piemonte tra le eccellenze nel mondo. Un crescendo di slogan urlati quasi senza sosta, al di là del cancello della base americana lungo la Strada Statale Catania Gela e superando a un certo punto anche i limiti imposti dalla Questura.
“L’imperialismo guerrafondaio dell’Occidente – fa sapere il coordinamento siciliano dei NO MUOS – è speculare all’aggressione della Russia che senz’altro condanniamo. Ribadiamo ancora una volta che è ora di costruire un mondo in cui i popoli possano vivere in pace e autodeterminarsi in libertà. Condanniamo la scelta scellerata di aumentare a 26 miliardi la spesa militare per l’anno in corso, a discapito della spesa per tutelare realmente la salute, per un’istruzione degna di questo nome (e quindi non militarizzata, come invece vorrebbero alcune proposte di Alternanza Scuola Lavoro) e per garantire il lavoro a tutte e a tutti. Questa ennesima guerra, che è solo più pericolosa delle tante in corso, dimostra che i governi non hanno difficoltà a stanziare miliardi per gli armamenti e nessun interesse a tutelare i ceti popolari da rincari e povertà”.
No alle guerre imperialiste
Concludono gli attivisti: “Il governo italiano, con le sue scelte scellerate contro i popoli, non sta lavorando per la pace, ma per entrare in guerra, preannunciata negli ultimi anni dagli schieramenti di missili e armi da parte della NATO ai confini della Russia. Il linguaggio utilizzato dai media, tranne alcune eccezioni, è già retorica di guerra. Il movimento No MUOS e tutte le realtà resistenti presenti dicono NO a Sigonella e alle basi USA, NO alla NATO, No al MUOS e no alle guerre imperialiste”.
Più di un intervento ha ribadito il tema dell’indipendenza dei territori, che in Sicilia è molto sentito anche in relazione allo statuto di Regione autonoma, ma non è riuscito a impedire il suo scellerato utilizzo come vero e proprio avamposto anche della guerra attualmente in corso tra Russia e Ucraina. “Da Sigonella decollano quotidianamente droni della Marina militare statunitense e della NATO, che sorvolano tutto l’Est Europa, raggiungono l’Ucraina, volano sul Mar Nero e costeggiano la Crimea” ha fatto notare il pacifista Antonio Mazzeo durante un convegno tenutosi venerdì scorso a Torino.
“Sigonella è in prima linea da tantissimo tempo e Niscemi coincide come è noto con la postazione in cui opera il MUOS (Mobile User Objective System, ndr) sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate statunitensi che ha da tempo un ruolo determinante in tutti gli scenari di guerra globali a livello mondiale…” il timore della popolazione è insomma più che legittimo.
“Oggi più che mai i popoli della terra si trovano davanti a due opzioni: o lottare per la propria indipendenza dagli Stati e dalle forme economiche che li sottendono, o precipitare nell’insieme di catastrofi in cui queste dannate creature in epoca capitalista stanno sprofondando il mondo” esprime con chiarezza un portavoce del collettivo Antudo. “L’unica battaglia da fare è quella contro la guerra”.
Foto di Annarita Bertolotti