Martedì 22 febbraio alle ore 21, il gruppo promotore della Rete per la politicità sociale presenterà online l’appello con cui si invitano persone, associazioni, gruppi e liste civiche a costruire in rete un fronte comune per risvegliare il mondo politico e istituzionale affinché si indirizzi verso cambiamenti radicali che rigenerino la democrazia, le forme di partecipazione e l’etica politica.

La Rete prende le mosse dal documento “Politicità sociale: le nuove frontiere della politica” scritto recentemente da Pino Polistena, studioso delle forme della politica e fondatore del Centro studi “Forme e riforme” (www.formeeriforme.it).

I promotori hanno deciso di rivolgersi a tutti, perché il fulcro del cambiamento sta nella attivazione della politicità sociale, intesa come l’insieme di luoghi e strumenti indispensabili alla società civile per formarsi, confrontarsi, esprimere le proprie istanze e proposte ridando in questo modo senso e concretezza alla sovranità popolare prevista dalla Costituzione.

La Rete sarà organizzata in modo orizzontale e le decisioni saranno assunte con il metodo del consenso ovvero “si lavora su ciò che unisce e si continua a discutere su ciò che divide”.

L’incontro on line prevede due interventi principali.

Sergio Bagnasco, esperto in materia elettorale e costituzionale, illustrerà il processo che ha trasformato i partiti da strumenti organizzativi nelle mani dei cittadini per partecipare alle scelte politiche a centri di potere nelle mani di pochi.

Pino Polistena, illustrerà le patologie della politica italiana e i motivi per cui quanti vogliono operare più efficacemente al miglioramento della nostra società, dovrebbero mettere tra i loro punti prioritari la partecipazione alla rete per cambiare le modalità di fare politica.

Grande spazio sarà dedicato agli interventi dei partecipanti.

Il gruppo promotore propone inoltre di impegnarsi da subito in tre campagne nazionali.

La prima e più urgente per sostenere i ricorsi presso la Corte Costituzionale contro il Rosatellum, la legge elettorale che impedisce alla cittadinanza di eleggere liberamente i propri rappresentanti.

La seconda per migliorare gli strumenti di partecipazione a disposizione della cittadinanza come il referendum.

La terza, per diffondere in Italia il concetto di politicità sociale: sarà l’occasione per analizzare le disfunzioni della politica dimostrando che è possibile uscire da un sentiero obbligato in cui ci costringe una classe politica che sembra soprattutto interessata alla propria autoconservazione, restando indifferente e sorda rispetto ai problemi della nostra società, generando malcontento e disinteresse alla partecipazione, come ormai dimostra il livello di astensione dal voto.

Pino Polistena, uno dei promotori della Rete della Politicità Sociale, pone al centro delle riflessioni le patologie della politica italiana. E afferma: “ Le modalità e le regole con cui si fa politica nel nostro Paese sono malate e tutti noi siamo talmente abituati a queste disfunzioni che non siamo più capaci di immaginare scenari diversi e di renderci conto dei danni enormi che provocano alla società italiana. Dobbiamo aprire una nuova era per invertire questa deriva”.

Invitiamo a far parte della Rete compilando il modulo su www.reteperlapoliticitasociale.org e partecipando alla serata portando il proprio contributo.

La serata si svolgerà martedì 22 febbraio ore 21 al link https://meet.google.com/oof-kcyk-bfj

Per informazioni contattare: Rete per la Politicità Sociale info@reteperlapoliticitasociale.org