Sui giornali si ricomincia a parlare del pratone di Via Madonna della Salette. Un articolo de La Stampa del 26 gennaio riporta alcune dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica Paolo Mazzoleni, secondo cui il Comune “sta analizzando il dossier delle Universiadi”, “nel giro di poche settimane contano di arrivare a una risoluzione”.
Il pratone quindi, ancora una volta, viene accostato all’evento delle Universiadi 2025 e alla possibilità che alcuni degli edifici per ospitare gli atleti, che diventerebbero studentati, vengano costruiti proprio lì, al posto del prato.
Negli ultimi due anni molti cittadini e cittadine, per salvarlo dalla cementificazione e stanchi della scarsa attenzione del Comune per l’area, si sono presi cura del pratone di Parella. Grazie ai primi sfalci il prato ha cominciato ad essere vissuto e frequentato dagli abitanti. Man mano sono stati piantati arbusti e alberi (alloro, noce, ciliegio, albicocco, melograno, pesco) che si aggiungono ai giovani pioppi esistenti, realizzate aiuole fiorite molto gradite anche dalle api, delimitato un boschetto, posizionate targhette identificative con la specie e le caratteristiche degli alberi, raccolti i rifiuti. Il Comitato Salviamo i Prati ha inoltre organizzato tante iniziative formative molto partecipate, con interventi di docenti universitari ed esperti.
A chi ha imparato a conoscere le innumerevoli specie vegetali ed animali che abitano questo prato e a chi vive quotidianamente il pratone, prendendosene cura o semplicemente godendosi questo angolo naturale giocando o passando il tempo insieme agli altri, i racconti dei media e gli ambigui progetti degli amministratori comunali sembrano fuori dal mondo. Sembra incredibile che nell’articolo sopra citato si parli di “vuoto urbano, in attesa di una vera destinazione”, oltre ad ignorare l’intensa mobilitazione che sta cercando di salvare il prato e a riproporre ipotesi che lo stesso Consiglio Comunale, nella legislazione precedente, aveva contrastato (la cessione dell’area nel 2021 era stata stralciata dal Piano di Alienazioni).
Il pratone è un bene prezioso, da preservare. Uno tra i pochissimi terreni vergini che sono riusciti a salvarsi nella nostra città, nella periferica borgata Parella in cui è stato distrutto ogni fazzoletto di terra, per far posto a centri commerciali e palazzoni. Immense invece le aree dismesse già impermeabilizzate da recuperare o su cui costruire.
Negli scorsi giorni in Consiglio Comunale è stato illustrato il “Piano di Resilienza della Città”, che parla anche della necessità di far fronte al problema delle isole di calore, degli allagamenti, dei rischi climatici. Ieri il Comune ha fatto sapere che Torino sarà candidata alla call europea delle 100 città climaticamente neutre entro il 2030. Propositi che ci sono stati ripetuti per anni, che non potranno certo realizzarsi se si continuano a distruggere le aree naturali della città, che siano prati o orti.
Tra le tante azioni, il Comitato Salviamo i Prati ha depositato una Proposta di Deliberazione di Iniziativa Popolare che, questa estate, in poche settimane, è stata sottoscritta da più di 2000 persone, che chiedono di modificare il Piano Regolatore e di rendere il pratone di Parella inedificabile, per destinarlo definitivamente a verde di prossimità.
Lo stesso assessore Mazzoleni, alcuni giorni fa, ha ammesso che a Torino “il suolo più di così non si può consumare”. Ci auguriamo che agisca in modo coerente rispetto a questa affermazione.
Abbiamo bisogno di aria respirabile, di socialità, di uguaglianza, cioè che vengano tutelati e garantiti gli spazi pubblici e le aree naturali.