Il Comune ha allestito, in collaborazione con la Croce Rossa, delle tende per accogliere le persone senza dimora in questo periodo di basse temperature
E’ un progetto condiviso che prevede, oltre all’interviento della CRI con uomini e attrezzature, la collaborazione di volontari di associazioni del terzo settore.
Molte persone senza dimora sono state informate della presenza della nuova struttura di accoglienza.
Il sito integra la struttura di via Traves che è stata migliorata ma che presenta ancora delle criticità, prima tra tutte il notevole decentramento. Per il prossimo anno sono allo studio soluzioni alternative a via Traves.
Per ora nella struttura di piazza S. Giovanni sono disponibili 28 posti, ampliabili secondo necessità fino a 40. Non è prevista una sezione femminile, le donne vengono indirizzate in via Traves.
Alle persone in entrata per la notte viene misurata la temperatura, viene data la cena – anche a chi non desidera fermarsi a dormire sotto le tende – e la colazione. La struttura è aperta per la notte.
Le tende vengono sanificate ogni mattina.
Sono stati installati dei bagni chimici, verrà allestita una struttura, anche questa “da campo”, per l’igiene personale.
La temperatura nelle tende per ora è mantenuta sui 18/19 gradi, è previsto un potenziamento dei quadri elettrici per installare attrezzature in grado di elevarla ulteriormente e mantenerla in caso di temperature particolarmente rigide.
Abbiamo constatato che, contrariamente a quanto abbiamo visto pubblicato, anche recentemente, l’area sotto il porticato dell’Ufficio Tecnico del Comune non è stata sgomberata, ma igienizzata, come peraltro più volte dichiarato, anche a noi, dall’Assessore alle politiche sociali Jacopo Rosatelli. Igienizzazione periodica che salvaguarda sia le persone senza dimora che la cittadinanza. Operazione che prevede il momentaneo allontanamento delle persone dall’area senza privarle dei loro pochi averi, al contrario di ciò che è successo l’anno scorso, eventi che hanno provocato aspre critiche all’ex capo dei vigili Bezzon e all’ex Vicesindaca Schellino con delega alle politiche sociali.
Un evidente cambio di passo, rispetto alla precedente consiliatura, nel rispetto e nell’accoglienza delle persone più sfortunate, fragili, vulnerabili, emarginate, della nostra città.
Resta un punto nodale: l’emergenza abitativa, problema di gravità inaudita, che tocca migliaia di persone, e che permetterebbe, tra l’altro, di superare in larga parte i dormitori. Il Comune può farcela da solo? Occorre un’improcrastinabile, ma soprattutto condivisa, volontà politica anche regionale e nazionale, che deve assolutamente tradursi in politiche attive, prioritarie, urgenti.
Non ci resta che ringraziare le persone della CRI per la loro disponibilità e soprattutto, insieme ai volontari delle associazioni, per il prezioso lavoro che stanno facendo per alleviare le avversità di chi purtroppo è rimasto vittima dell’esclusione sociale.