L’Arcivescovo Wester riafferma la posizione di Papa Francesco sul nucleare: “Possedere armi nucleari è immorale”.

Di Deseri Tsepetis  nationalinterest.org

Lo scorso mese John C. Wester, Arcivescovo di Santa Fe, in California, ha pubblicato una lettera pastorale invocando l’abolizione del nucleare e in supporto al Trattato ONU per la Proibizione delle Armi Nucleari.

L’Arcivescovo Wester ha messo in evidenza con forza la necessità di discutere seriamente di un disarmo nucleare universale e verificabile in Nuovo Messico e in tutto il mondo.

L’arcivescovo è stato ospite dell’episodio di questa settimana del podcast “Premi il Pulsante” (prodotto da Ploughshares Fund), dove ha spiegato al co-presentatore Tom Collina perché fosse importante scrivere una pastorale in questo momento e perché, in quanto vescovo di Santa Fe, si sentisse particolarmente in dovere di farlo.

Il Nuovo Messico, infatti, è sede sia dei due laboratori di armi nucleari di Los Alamos e Sandia, che del più grande deposito americano di armi nucleari, ovvero la Base Area di Kirtland, ad Albuquerque. La produzione di armi nucleari ha dunque un impatto diretto sulla vita dei cittadini. Wester afferma: “Sfruttiamo il denaro di questi laboratori, ma usiamolo per iniziative che possano portare beneficio all’umanità, non per cose che potrebbero distruggerci”.

L’arcidiocesi di Santa Fe, di cui Wester è arcivescovo, è chiamata così per la “Sacra Fede” di San Francesco, patrono dell’ambiente e instancabile protettore della pace e dei poveri. Ironicamente, il governo degli Stati Uniti spende più denaro per le armi nucleari nell’arcidiocesi di Santa Fe di quanto non lo faccia in tutte le altre diocesi o forse perfino nel mondo”, scrive nella sua lettera pastorale l’Arcivescovo. “Ci vuole molto denaro per costruire e mantenere il nostro arsenale nucleare”, ha fatto notare l’Arcivescovo Wester. “Chiaramente i soldi che stiamo investendo in questo settore potrebbero essere investiti in campi importanti”.

Campi come la salute, l’istruzione, le infrastrutture, ed è per questo che l’Arcivescovo ha chiesto nella pastorale di orientare tali risorse verso obbiettivi pacifici, come ad esempio la bonifica delle zone contaminate dal nucleare e la lotta al cambiamento climatico.

Oltre a sottrarre notevoli somme di denaro ad altre esigenze nazionali, le armi nucleari sono pericolose e potenzialmente letali per l’umanità e il nostro pianeta.

Come ha evidenziato l’Arcivescovo Wester, la Chiesa Cattolica ha una posizione molto chiara al riguardo; infatti il Vaticano è stato tra i primi attori a firmare e ratificare il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari. Papa Francesco, come ha ricordato l’Arcivescovo, ha dato ancora più forza alla ratifica di tale trattato, “affermando che anche il mero possesso [di armi nucleari] è immorale”. Per ricordare alla gente il suo ruolo nella lotta alla minaccia nucleare che il mondo sta affrontando, l’Arcivescovo Wester ha fatto collocare nel Santuario di Nostra Signora di Guadalupe un cartello con una frase di Papa Francesco sull’immoralità di possedere armi nucleari.

Il messaggio dell’Arcivescovo Wester è che “noi, il popolo, stiamo affermando con forza che non vogliamo una seconda corsa agli armamenti”. Prosegue l’Arcivescovo: “Non sono un ingenuo, so che occorrerà molto tempo. Questo risultato non si raggiungerà dall’oggi al domani, ma dobbiamo iniziare al più presto”.

Anche se molte autorità religiose si adoperano per l’abolizione del nucleare, bisogna ricordare che il Presidente Biden è cattolico, dunque adesso la posizione della Chiesa Cattolica acquisisce ancora più rilevanza. Come sottolinea l’Arcivescovo “abbiamo bisogno di una leadership disposta a prendere decisioni difficili, a discutere con le altre nazioni, a darsi da fare e rimboccarsi le maniche per capire come creare un mondo libero dalle armi nucleari”. Speriamo che il Presidente Biden lo ascolti.

L’intervista completa all’Arcivescovo John C. Wester è disponibile qui.

Traduzione dall’inglese di Elisa Ponzalli.

Revisione di Anna Polo

 

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