Le attiviste e gli attivisti di Fridays For Future Italia, il movimento globale per il clima, contestano il Festival di Sanremo per aver scelto come main sponsor ENI, la peggiore azienda italiana dal punto di vista climatico.
“Alla classifica del Festival della canzone italiana bisognerebbe affiancare la classifica delle 100 aziende che hanno causato il 71% delle emissioni di CO2 a livello globale”, dichiarano gli attivisti. “Scopriremmo che ENI si è meritata il trentesimo posto, mentre detiene il primato a livello italiano”.
Mentre la voce dei giovani e delle persone più colpite dalla crisi climatica fatica a ottenere un microfono dai media mainstream, il palcoscenico più importante d’Italia viene concesso a ENI, tra le compagnie più inquinanti al mondo.
Il Festival di Sanremo sarà un’occasione di greenwashing plateale per l’Ente Nazionale Idrocarburi, di cui è l’emblema il Green Carpet che sostituisce il classico tappeto rosso.
Gli attivisti di Fridays For Future Italia denunciano: “E’ l’ennesima occasione mediatica con cui ripulirsi la reputazione e nascondere sotto a un tappeto verde ciò che di sporco fa con i soldi dei cittadini.”
Già in passato l’Antitrust ha multato l’azienda per “pubblicità ingannevole“ riferita al carburante ENI Diesel+, ricavato dall’olio di palma e falsamente etichettato come “green”.
Milioni di persone vedranno comparire il logo di ENI negli intermezzi pubblicitari e sullo sfondo delle interviste ufficiali, nella cornice di iniziative apparentemente sostenibili. Ma il vero volto dell’azienda si legge nei milioni che ancora investe nei combustibili fossili, alimentando la crisi climatica.
“E’ assurdo che il Festival che celebra la cultura e l’arte italiana scelga come sponsor chi sta devastando i nostri territori e i nostri paesaggi naturali. ENI ha contaminato irrimediabilmente vaste aree in Italia, tra cui il golfo di Gela, la Val d’Agri e Marghera e non accenna a volersi fermare”.
Non c’è musica su un pianeta morto, ma soprattutto non deve esserci spazio sul palco del Festival musicale più importante d’Italia per chi sta distruggendo il pianeta e il futuro di tutte e tutti.
Gli attivisti hanno ribattezzato il Festival #SanrEni, per evidenziare la complicità della RAI nell’assecondare il greenwashing di ENI, richiamando il servizio pubblico a un maggiore senso di responsabilità nei confronti dell’incombente catastrofe climatica.
Lanciamo un appello ai cantanti in gara affinché uniscano le loro voci alle nostre. Schieratevi a favore del vostro pubblico e non di chi ne sta condannando la salute e il futuro. Quelle di ENI sono solo “parole parole parole”