Siamo partitə! I pullman No Tav sono in viaggio verso la Francia, dove ieri Emilio è stato scarcerato. È così caduto l’impianto accusatorio costruito, a seguito del quale è stato diffuso un mandato di cattura internazionale; era lo scorso settembre quando Emilio è stato catturato fuori dalla sua casa di Bussoleno, con una scena al pari di un vero film poliziesco.
Mesi tra carcere e domiciliari in Italia e in poi in Francia. L’ennesima storia gonfiata con la volontà di descrivere un individuo portatore di pericolosità sociale, quando, invece, i fatti e le intenzioni sono completamente altre.
Il dato politico che si aggiunge a quello giudiziario è che la Valsusa e il movimento No Tav non lasciano indietro nessuno, mai.
Ieri sono partite cinque auto piene di solidali e amici per accompagnare la moglie di Emilio, che con grande felicità e stupore, durante il viaggio ha ricevuto la notizia che, da lì a breve, il suo compagno di vita sarebbe stato scarcerato.
Questa mattina altri due pullman carichi di No Tav sono partiti, com’era stato annunciato giorni fa, per portare solidarietà al nostro Emilio, esempio di generosità e infinita cura degli altri, con uno sguardo attento ai più deboli di questa terra, che ogni giorno tentano di sopravvivere, percorrendo chilometri di strada, nella ricerca di un futuro libero da guerre e sfruttamento e per una vita dignitosa.
La solidarietà non è solo una forma narrativa, in Valsusa è motore di movimento reale e concreto perché ci sono persone come Emilio, Nicoletta, Dana, Fabiola, Stella, Mattia, Luca e tantissimə altrə che hanno dato tanto, tutto a volte per il bene collettivo.
Le loro scelte, sono le nostre scelte, sono quelle di decine di migliaia di persone che hanno voglia reale di praticare quel cambiamento necessario, capace di contrapporsi ad un sistema che ci vorrebbe piegati, impoveriti e senza possibilità di scelta.
La nostra scelta resta quella di continuare a lottare per rendere concreto quel mondo che immaginiamo e che è possibile, dove ognuno possa dare secondo le proprie possibilità e ricevere secondo i propri bisogni, dove ci sia reale rispetto e cura dell’ambiente.
Insieme ad Emilio sempre perché liberare tutte vuol dire lottare ancora!