Il 21 febbraio la Corte Costituzionale della Colombia ha sancito la decriminalizzazione dell’aborto entro le prime 24 settimane di gravidanza: una grande vittoria dei movimenti per i diritti delle donne, che da decenni lottavano per vedersi riconosciuta l’autonomia sul loro corpo.
Dopo le 24 settimane, l’aborto legale sarà ancora possibile in caso di rischio per la vita o la salute della donna, malformazioni potenzialmente letali del feto, stupro, incesto o inseminazione artificiale senza consenso.
Nel paese sudamericano la criminalizzazione dell’aborto produce conseguenze drammatiche: solo il 10% delle oltre 400.000 interruzioni di gravidanza annue avviene legalmente, soprattutto nelle grandi città. La maggior parte delle donne che ricorrono all’aborto clandestino vive nelle zone rurali e almeno un terzo di esse ha subito violenza sessuale.