Nel 2021, rispettivamente a febbraio e a novembre, erano stati rilasciati Ali al- Nimr e Abdullah Zaher (a sinistra e al centro nella foto). Il primo febbraio è finalmente stata la volta anche di Dawood al-Marhoun, che ha così riabbracciato dopo quasi dieci anni dall’arresto i suoi familiari.
Si chiude bene, dunque, la vicenda di tre attivisti della minoranza sciita dell’Arabia Saudita arrestati perché coinvolti in atti di violenza e che nel 2014 erano stati condannati a morte quando erano ancora minorenni.
Nel 2020 un decreto reale aveva ordinato che le condanne a morte emesse nei confronti di rei minorenni venissero commutate. Intorno alla metà del 2021 la Procura dello Stato aveva disposto la revisione di tutte le condanne a morte di questo genere. I tre ragazzi avevano ottenuto così la commutazione della pena a un periodo di carcere quasi equivalente a quello già trascorso dall’arresto.