Per la UE nucleare e gas sono verdi”. Questo è un titolo apparso su Repubblica il 2 gennaio 2021 (oggi). Ma quasi tutti i giornali ne hanno parlato.

Sulla stampa nazionale ha avuto quindi spazio l’annuncio della Commissione UE che si riferisce alla possibile inclusione dell’energia nucleare e del gas naturale tra le fonti “sostenibili” da finanziare.

La Commissione europea ha avviato ad inizio 2022 le consultazioni con il gruppo di esperti degli Stati membri sulla finanza sostenibile e la piattaforma sulla finanza sostenibile su una bozza di testo di un atto delegato complementare di “tassonomia” (regolamento 2020/852) che copre le attività relative al gas e al nucleare.

La tassonomia dell’UE secondo la Commissione si propone di guidare e mobilitare gli investimenti privati nelle attività necessarie per raggiungere la neutralità climatica nei prossimi 30 anni.

Recita testualmente il comunicato della Commissione rinvenibile su: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_2

Il mix energetico esistente oggi in Europa varia da uno Stato membro all’altro. Alcuni Stati d’Europa sono ancora fortemente basati sul carbone ad alta emissione di carbonio. La tassonomia prevede attività energetiche che dovrebbero consentire agli Stati membri di avanzare verso la neutralità climatica da posizioni diverse.

Tenendo conto dei pareri scientifici e degli attuali progressi tecnologici, nonché delle diverse sfide di transizione tra gli Stati membri, la Commissione ritiene che il gas naturale e il nucleare possano svolgere un ruolo come mezzi per facilitare la transizione verso un futuro prevalentemente basato sulle energie rinnovabili. Nel quadro della tassonomia, ciò significherebbe classificare queste fonti energetiche a condizioni chiare e rigorose (ad esempio, il gas deve provenire da fonti rinnovabili o avere basse emissioni entro il 2035), in particolare perché contribuiscono alla transizione verso la neutralità climatica.

Inoltre, per garantire la trasparenza, la Commissione modificherà l’atto delegato sulla divulgazione della tassonomia in modo che gli investitori possano identificare se le attività includono attività nel settore del gas o nucleari e in quale misura, in modo da poter effettuare una scelta informata.

Prossimi passi del percorso istituzionale

Il comunicato della commissione UE delinea anche le tappe del percorso istituzionale che dovrebbe portare all’entrata in vigore del provvedimento.

La piattaforma sulla finanza sostenibile e il gruppo di esperti degli Stati membri sulla finanza sostenibile devono essere consultati su tutti gli atti delegati ai sensi del regolamento sulla tassonomia, dato il loro ruolo di esperti previsto dal regolamento sulla tassonomia. Avranno tempo fino al 12 gennaio per fornire i loro contributi.

La Commissione analizzerà i loro contributi e adotterà formalmente l’atto delegato complementare nel gennaio 2022. Sarà quindi inviato ai colegislatori per il loro esame.

Analogamente al primo atto delegato sul clima, il Parlamento europeo e il Consiglio (che hanno delegato alla Commissione il potere di adottare questo atto delegato) avranno quattro mesi per esaminare il documento e, qualora lo ritengano necessario, per opporvisi. In linea con il regolamento sulla tassonomia, entrambe le istituzioni possono richiedere ulteriori due mesi di tempo per l’esame. Il Consiglio avrà il diritto di opporsi a maggioranza qualificata rafforzata inversa (il che significa che per opporsi all’atto delegato è necessario almeno il 72% degli Stati membri (cioè almeno 20 Stati membri) che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’UE), e il Parlamento europeo a maggioranza semplice (ossia almeno 353 deputati in plenaria).

Una volta terminato il periodo di controllo e ammesso che nessuno dei colegislatori si opponga, l’atto delegato (complementare) entrerà in vigore e si applicherà”.

La tassonomia dell’UE viene proposta dalla Commissione quale strumento di trasparenza basata su pareri scientifici per le aziende e gli investitori. Dovrebbe creare un linguaggio comune che gli investitori possono utilizzare quando investono in progetti e attività economiche che hanno un impatto sostanziale sul clima e sull’ambiente. Introdurrà obblighi di informativa a carico delle società e dei partecipanti ai mercati finanziari.

Per maggiori informazioni istituzionali si può consultare il sito web della DG FISMA sulla finanza sostenibile

https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/banking-and-finance/sustainable-finance_en

Noi Disarmisti esigenti & partners siamo assolutamente contrari e stiamo rispondendo subito con una iniziativa rivolta alla stampa nazionale a cui chiediamo di fare il suo mestiere rispetto a una situazione che riteniamo molto importante: chiarire chi tra gli stessi ecopacifisti manifesta ambiguità rispetto all’opposizione contro il nucleare.

Questa ambiguità è una caratteristica della confusione che – a nostro parere – caratterizza il panorama politico contemporaneo e che non dobbiamo ulteriormente ingarbugliare: è bene che gli ecologisti facciano il loro mestiere e non si lascino mescolare con tesi che rappresentano, storicamente e logicamente, il contrario di ogni lotta che hanno condotto da quando sono nati e si sono riconosciuti come componente culturale e politica indipendente.

Ecco di seguito il testo base del nostro appello su cui stiamo raccogliendo sottoscrizioni (ancora modificabile su aspetti di contenuto e formali).

Possiamo ancora vincere la partita europea della tassonomia energetica ed è bene che chi si proclama per la giustizia sociale e ambientale dismetta ogni ambiguità sul nucleare.

La stampa aiuti i cittadini in un chiarimento ormai non più rinviabile. Facendo il suo mestiere: porre le domande appropriate per accertare i fatti e gli orientamenti effettivi sui fatti!

Alfonso Navarra, Laura Tussi, Ennio Cabiddu (con il supporto di personalità che stiamo aggregando e si vanno aggiungendo).