La denuncia di LasciateCIEntrare pone di nuovo al centro dell’attenzione il più inefficiente centro di detenzione per persone migranti in Italia
Abbiamo già scritto su questa struttura, la più inefficiente d’Italia, quella dove si ripatria meno e dove la permanenza è più lunga, nonostante la legge preveda che la detenzione debba avvenire esclusivamente a fini di rimpatrio e per il tempo strettamente necessario per effettuarlo.
LasciateCIEntrare denuncia che il CPR ha da tempo il riscaldamento che non funziona. In questo periodo a Macomer le temperature minime si aggirano intorno ai 4 gradi.
Il Sindaco Succu, ha dichiarato: “Il CPR aprirà e sarà una struttura d’eccellenza”, per poi dichiarare l’importanza della dignità umana.
Per l’apertura del CPR di Macomer il Viminale ha finanziato un bando di 200.000 euro per dei lampioni nella zona del CPR.
Il Sindaco macomerese ha poi fatto ampie dichiarazioni sulla “sicurezza” per la città, assoggettandosi alla narrazione migranti = pericolo. Ma come sappiamo chi delinque va in carcere non nel CPR. Nel CPR dovrebbero entrare persone destinate al rimpatrio, quindi persone alle quali, a seguito di una semplice violazione amministrativa, ovvero la mancanza di un titolo di soggiorno valido e una richiesta di rimpatrio immediato, viene disposta la detenzione. Nulla a che fare con pericoli per la sicurezza, alla quale dovrebbe provvedere l’attività di prevenzione del crimine (dei reati quindi) da parte delle forze dell’ordine.
Peraltro un Comune d’eccellenza è un comune che nomina, avendo sul proprio territorio una struttura detentiva, l’Autorita comunale di garanzia delle persone private della libertà personale, a garanzia, appunto, della dignità umana e del corretto funzionamento della struttura. Ma il Sindaco non l’ha fatto.
Il Garante comunale avrebbe vigilato su questa situazione, invece la denuncia l’ha dovuta fare LasciateCIEntrare.
La Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (CILD) dichiara in questo rapporto (pag. 44) che il volume di spesa triennale (2018-2021) solo per i gestori privati delle strutture (la ORS nel caso di Macomer) ammonta a circa 44.000.000 di euro, oltre un milione di euro all’anno per ogni CPR a cui occorre aggiungere il costo del personale interno fornito dallo Stato, che ammonterebbe a circa 350.000 euro e i costi di mantenimento strutturale a carico delle Opere Pubbliche.
Tutto ciò per una “struttura d’eccellenza” che ha assolto al proprio compito, il rimpatrio, (dati dal primo gennaio al 15 novembre pag. 5) solo nel 18,9% dei casi, contravvenendo, di fatto, alle disposizioni di legge.
Per quanto riguarda la gestione delle visite mediche d’idoneità all’ingresso nel CPR abbiamo fatto un accesso agli atti alla Prefettura di Nuoro in data 21/11/2021 per sapere se venivano effettuate in ottemperanza all’Art. 3 del Regolamento CIE 2014 che prevede vengano fatte dall’ASL di competenza. A quella pec la Prefettura rispondeva: “si comunica che le informazioni richieste, attinenti alla verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente per il collocamento di uno straniero presso un Centro per i Rimpatri, riguardano attività di competenza del Dipartimento di Pubblica Sicurezza”
Abbiamo quindi fatto un accesso agli atti presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza il 5/12/2021 il quale ha risposto “significando che quanto richiesto non rientra nelle competenze di questa Direzione Centrale”. Abbiamo quindi riscritto alla Prefettura di Nuoro allegando la risposta del Dipartimento, a quel punto hanno risposto, in sostanza, che le visite vengono effettuate a norma di regolamenti.
Desta tuttavia qualche perplessità il fatto che il documento accenni all’inidoneità in stato di gravidanza quando nel CPR di Macomer non è prevista una sezione femminile.