Sui posti letto ci giochiamo i colori delle Regioni. La retrocessione, per dirla in gergo calcistico.
Ma più di tutto ci giochiamo la possibilità di curare tutti e di curarli in un posto letto degno di tale nome, e non su una barella.
Dopo una iniezione di 970 posti letto dichiarata pochi giorni fa, stamane si contano 427 pazienti fermi in PS ad aspettare il ricovero.
Il boarding di questi giorni dimostra in modo lampante che i letti possono essere dichiarati, finire nei calcoli ministeriali, ma non ci sono.
Perché nella realtà oggi nei PS del Piemonte per 427 malati (136 Covid e 291 non Covid presenti ed in attesa di ricovero nei PS alle 10 di questa mattina) il posto letto non si trova.
E i pazienti lo aspettano per giorni su una barella. In particolare al Mauriziano (49 pazienti), alle Molinette (42), e poi a seguire al Maria Vittoria (26) e Martini (28), che erano stati in maggiore difficoltà nei giorni scorsi. Sono anche particolarmente in crisi i PS di Rivoli (24 pazienti in attesa di ricovero), Ciriè (23), Chivasso (23), oltre al San Luigi (20), Biella (22) e Giovanni Bosco (25).
Certamente il boarding dovrebbe essere un parametro per considerare la pressione sugli ospedali e dunque il colore delle Regioni. Come anche il livello di esaurimento fisico degli operatori.
Rispetto ai letti di degenza, i dati ufficiali ci indicano che la degenza a media-bassa intensità Covid è occupata al 93%.
Dopo una iniezione di 970 posti letto dichiarata il 13 Gennaio, 500 nel privato e 470 nel pubblico, la percentuale di occupazione è ancora altissima.
Il 12 Gennaio i pazienti Covid ricoverati in degenza ordinaria erano 1934, ieri 24 Gennaio, erano 2140. In questo intervallo di tempo, i pazienti sono aumentati di 240 mentre i letti sarebbero aumentati di 970, come dichiarato dall’Assessorato, ma il tasso di occupazione nonostante tutto è al 93%: qualcosa non torna. Ricordiamo poi che il calcolo dei pazienti covid non considera i 136 malati Covid in PS, in attesa di ricovero.
E’ indispensabile capire se i letti sono stati aumentati davvero e dove.
E i numeri dovrebbero essere comunicati in modo trasparente, affinché si possa avere la reale percezione delle gravi difficoltà di operatori e pazienti.