Lunedì 29 novembre, il Consiglio Metropolitano ha approvato l’ordine del giorno presentato dal consigliere Dimitri De Vita, che chiede lo stralcio dell’articolo 6 del Disegno di Legge Concorrenza. Martedì 30 novembre analoghi ordini del giorno sono stati approvati dai Consigli comunali di Grugliasco e Nichelino, primi firmatari Carlo Proietti, Claudio Cerruti e Valentina Cera.
Approvati a larga maggioranza, si oppongono con decisione al tentativo del Governo di porre limiti al potere dei Comuni italiani per la gestione in house (leggasi: pubblica) dei servizi pubblici locali.
Infatti, se agli Enti Locali il Disegno di Legge chiede letteralmente di giustificare il mancato ricorso al mercato, prevede addirittura incentivi per favorire invece le aggregazioni di società multiservizi quotate in Borsa, il tutto sventolando il falso mito della concorrenza, inapplicabile quando si tratta di monopoli naturali come l’acqua.
Il Disegno di Legge Concorrenza e in particolare l’art 6, ledono in maniera gravissima l’autonomia dei Comuni, rendendo di fatto impossibile esercitare il governo della risorsa acqua, che invece va difesa e tutelata con forza anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso.
È un Disegno di Legge che ci riporta indietro di 10 anni, quando proprio grazie al referendum avevamo impedito la grande svendita dei beni comuni proposta dal famigerato decreto Ronchi. Le stesse fake news di allora accompagnano oggi questo nuovo attacco.
Ma i nostri consiglieri/e metropolitani e comunali, votando a favore dello stralcio dell’art 6, hanno rispettato la volontà popolare da troppi anni disattesa e impediscono che venga tradita.
Non possiamo astenerci però dall’accennare al Sindaco di Grugliasco Montà che, pur con riserve, ha votato Sì all’ordine del giorno presentato nel proprio Comune; mentre in sede di Consiglio metropolitano si è astenuto. I maligni potrebbero pensare che l’abbia fatto per ostilità verso la parte politica proponente. Noi che maligni non siamo, lo ringraziamo lo stesso e ci teniamo strette queste prime tre prese di posizione, perché la difesa dei beni comuni e dell’autonomia dei Sindaci e dei Consigli comunali – che costituiscono l’ossatura della nostra democrazia rappresentativa – sono patrimonio costituzionale, appartengono ai cittadini e alle cittadine al di là degli orientamenti politici.
Si scrive acqua, si legge democrazia
Lo hanno dimostrato i consiglieri/e di maggioranza e di opposizione in Città Metropolitana e nei Comuni di Grugliasco e Nichelino, a cui va tutto il nostro apprezzamento. Ci hanno aiutato a compiere i primi tre 3 passi in provincia di Torino. Nei prossimi giorni ne seguiranno altri, in tempo – speriamo – per convincere Governo e Parlamento a stralciare l’art. 6 dal Disegno di Legge sulla Concorrenza.