Ci risulta confermata la notizia trapelata di un’altra morte al CPR di Gradisca d’Isonzo (GO)
Una persona di origine marocchina, di cui non si conosce ancora il nome sarebbe morta per cause non ancora chiare al CPR di Gradisca, nello stesso CPR sono morti l’anno scorso Vakhtang Enukidze, di origine georgiana e un cittadino albanese.
Si tratterebbe della seconda persona morta “di CPR” nel giro di pochi giorni, è purtroppo cronaca recente la morte di Wissem Ben Abdellatif di origine tunisina, morto dopo essere stato portato in ospedale ad Ostia direttamente dal CPR di Ponte Galeria (RM) e poi trasferito all’ospedale S. Camillo di Roma.
Molte le polemiche e l’opposizione di un opinione pubblica sempre più consapevole della natura di questi luoghi che non sono, come lo Stato dice, luoghi di accoglienza, ma luoghi di detenzione, di perdita della libertà, respingimento: l’esatto contrario.
Sono cronaca recente i 60 tentativi di suicidio nell’arco di circa 2 mesi occorsi al CPR di Torino, travolto da un’indagine della Magistratura che ha inquisito per sequestro di persona alcuni agenti delle forze dell’ordine e per sequestro di persona e omicidio colposo la persona che ricopre ruolo di Direzione del CPR e il Direttore Sanitario, a seguito del suicidio di Moussa Balde avvenuto, purtroppo, lo scorso maggio.
Indagine che sembra lontana dal concludersi: la Magistratura continua ad acquisire documentazione.