Attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato l’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte per denunciare l’assenza di politiche regionali che abbiano l’obiettivo di contrastare la crisi climatica ed ecologica
Questa mattina, a pochi minuti dall’inizio dell’ultimo Consiglio Regionale del Piemonte del 2021, alcuni attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato l’atrio di Palazzo Lascaris.
Al suono di una sirena assordante, e con in testa le maschere di tre grandi scimmie (le tre scimmie della saggezza), gli attivisti sono entrati nell’androne della sede del consiglio, sdraiandosi a terra lungo l’ingresso e rifiutandosi di alzarsi.
L’obiettivo dell’azione di oggi, la terza in tre settimane, è quello di denunciare l’assenza di politiche regionali capaci di contrastare in modo adeguato la più grande crisi del nostro millennio: la crisi climatica ed ecologica.
Nonostante la Regione Piemonte abbia elaborato una “Strategia regionale sul cambiamento climatico” nel 2017 [1], con la giunta Chiamparino, ad oggi non è stata ancora fissata alcuna scadenza per centrare gli obiettivi ambiziosi che essa stessa ha sottoscritto. Dopo quasi tre anni di governo Cirio, infatti, la Regione Piemonte continua a non aver un piano per una riduzione drastica delle emissioni e per un arresto immediato della distruzione degli ecosistemi. Diversi esponenti delle due giunte, inoltre, risultano attualmente indagati per il reato di inquinamento ambientale [2].
Alluvioni [3], incendi [4], siccità [5] stanno già mettendo in ginocchio tutto il territorio piemontese. Ogni anno migliaia di persone perdono la vita a causa dell’inquinamento dell’aria [6]. Nonostante ciò, le dichiarazioni ufficiali e le politiche regionali fino ad oggi adottate, denotano una totale assenza di responsabilità da parte della Regione Piemonte nei confronti dei propri cittadini.
Dopo quasi due anni di pandemia, inoltre, il diritto ad assistere al Consiglio Regionale continua ad essere negato. Per questa ragione, Extinction Rebellion torna oggi in azione, occupando l’ingresso al Consiglio Regionale.
La protesta di oggi, radicalmente nonviolenta, si inserisce all’interno di una campagna di azioni che il movimento sta portando avanti nei confronti del Consiglio e della Giunta regionale affinché l’emergenza climatica ed ecologica venga messa al centro della loro agenda politica.
Quello di oggi è l’ultimo consiglio di un altro anno di fallimenti, regionali e mondiali. Quest’anno, il segretario ufficiale delle Nazioni Unite, ha dichiarato un codice rosso per l’umanità [7].
L’allarme sta suonando e, che lo si voglia o meno, le sirene continueranno a suonare.