Questa è una selezione delle migliori buone notizie sui diritti umani del 2021, scelte una per mese su un totale di circa 200.
Diritti umani e ambiente – 29 gennaio
La corte d’appello dell’Aja, nei Paesi Bassi, giudica l’azienda petrolifera Shell responsabile dell’inquinamento da idrocarburi causato dalla sussidiaria Shell Nigeria nella regione del Delta del fiume Niger e dispone un risarcimento in favore di tre agricoltori locali che avevano fatto causa.
Tortura – 24 febbraio
L’Alta corte regionale di Coblenza, in Germania, condanna il funzionario della sicurezza del governo siriano Eyab al-Gharib a quattro anni e mezzo di carcere per crimini contro l’umanità, consistenti nelle torture commesse nei confronti di manifestanti arrestati nella capitale siriana Damasco.
Pena di morte – 24 marzo
A distanza di 413 anni dalla prima esecuzione e dopo altre 1389 esecuzioni, di cui 500 di schiavi, la Virginia dice basta alla pena di morte, diventando il 23° stato abolizionista degli Usa.
Prigionieri di coscienza – 14 aprile
Lo scrittore turco Ahmet Altan è scarcerato a seguito di due pronunce della Corte suprema della Turchia e della Corte europea dei diritti umani. Arrestato nel 2016, era stato persino condannato all’ergastolo con l’accusa di appartenere a un’organizzazione criminale.
Violenza contro le donne – 7 maggio
Il parlamento del Liechtenstein ratifica con 23 voti su 25 la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul.
Prigionieri di coscienza – 4 giugno
Una corte d’appello riduce da 32 anni a 12 mesi la condanna inflitta nel 2018 al difensore dei diritti umani del Burundi Germain Rukuki, scarcerandolo qualche giorno dopo.
Giustizia – 9 luglio
In Italia, la Corte di cassazione conferma i 14 ergastoli inflitti a ex militari cileni e uruguayani, coinvolti nel cosiddetto “Plan Condor“, responsabili del sequestro e dell’omicidio di 23 cittadini di origine italiana in America Latina negli anni Settanta e Ottanta.
Prigionieri di coscienza – 23 agosto
Torna in libertà Ikram Nazih, la cittadina italiana di origini marocchine che nel mese di giugno era stata condannata a tre anni di carcere per “offesa alla religione” per aver condiviso, nel 2019, una vignetta satirica sul suo profilo Facebook.
Diritti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati – 9 settembre
La corte d’appello di Grenoble, in Francia, annulla la condanna per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nei confronti di sette attiviste e attivisti noti come “i sette di Briançon” che nell’aprile del 2018 si erano frapposti a un gruppo di neonazisti che cercavano d’impedire l’ingresso dei migranti in territorio francese lungo il confine alpino.
Pena di morte – 27 ottobre
Ali al-Nimr, attivista saudita arrestato nel febbraio 2012 all’età di 17 anni e condannato a morte due anni dopo, viene rilasciato con alcuni mesi di anticipo rispetto alla scadenza della pena. Il 7 gennaio 2021 la sua condanna a morte era stata commutata in 10 anni di carcere.
Giustizia – 30 novembre
L’alta corte regionale di Francoforte, in Germania, condanna un affiliato al gruppo Stato islamico per genocidio e crimini contro l’umanità, per avere, nel 2015, comprato, ridotto in schiavitù, torturato e lasciato morire al sole una bambina yazida di cinque anni.
Prigionieri di coscienza – 7 dicembre
Il tribunale di emergenza di Mansoura, in Egitto, dispone la libertà provvisoria per Patrick Zaki, lo studente dell’università di Bologna arrestato al Cairo, in attesa dell’udienza del 1° febbraio 2022 che lo vede imputato di diffusione di notizie false.