Alla vigilia di Natale l’ufficio scolastico regionale della Sicilia ha firmato un protocollo con l’Esercito Italiano per consentire l’alternanza scuola lavoro nei reparti militari dell’isola. La risposta alla disoccupazione giovanile, che in Sicilia raggiunge il 48,3%, è l’arruolamento nell’esercito?
Il futuro per i giovani siciliani è fare i militari di professione nelle sempre più numerose missioni all’estero?
Il ricatto sociale che sta alla base del reclutamento nel modello di esercito professionale è stato l’ingrediente principale per trasformare le forze armate in un corpo di spedizione da integrare nelle guerre della Nato e degli Stati Uniti.
E’ per questo che la spesa militare continua a crescere, sia per armamenti che per disastrose “missioni di pace”, mentre non si mettono a disposizione le risorse necessarie per garantire il diritto allo studio, nonostante l’aumento dell’abbandono scolastico, la diminuzione delle iscrizioni all’Università, per la quale siamo già agli ultimi posti in Europa e mancano almeno un milione di dipendenti pubblici rispetto alla media europea.
Invece di medici e infermieri formiamo soldati?
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Mimmo Cosentino, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea