Il 30 novembre 2021, nell’esercizio della giurisdizione universale, l’Alta Corte Regionale di Francoforte ha condannato per la prima volta un affiliato al gruppo Stato Islamico, Taha Al J., per genocidio e crimini contro l’umanità. L’uomo è stato giudicato colpevole di avere nel 2015 comprato, ridotto in schiavitù, torturato e lasciato morire al sole – tenendola incatenata a una finestra – una bambina yazida di cinque anni.
Oltre alle atrocità commesse nei confronti della bambina, all’imputato è stata attribuita anche la specifica intenzione di eliminare il popolo yazida.
Durante il processo, iniziato nell’aprile 2020, hanno testimoniato molte sopravvissute, che hanno ricordato la sistematicità dei crimini di diritto internazionale commessi contro il popolo yazida a partire dal 2014 e fino alla sconfitta dello Stato Islamico.