Nel 2021 meno del 50% delle persone transitate nei Cpr è stato effettivamente rimpatriato, per gli altri una privazione della libertà ingiustificata
Roma, 2 dicembre 2021 – Secondo i dati forniti dal Dipartimento della pubblica sicurezza elaborati dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale in occasione del workshop “La tutela della salute delle persone migranti sottoposte a misure di trattenimento e rimpatrio forzato” di martedì 30 novembre, solo il 49,7% dei migranti trattenuti nei centri di rimpatrio nel 2021 è stato effettivamente rimpatriato.
Dal 1 gennaio al 15 novembre sono infatti 4489 le persone straniere transitate dai Centri per il rimpatrio (Cpr), tra loro solo 2231 sono state rimpatriate. Un dato che conferma la tendenza degli anni precedenti (48,7% nel 2019 e 50,88% nel 2020) e che pone seri interrogativi circa la legittimità di un trattenimento finalizzato a un obiettivo che nella metà dei casi non viene raggiunto. Una privazione della libertà dunque “ingiustificata e fine a se stessa”, come sottolineato dal Garante nazionale nelle Relazioni al Parlamento degli ultimi anni.
I motivi di non rimpatrio sono diversi: residuali sono l’allontanamento arbitrario (1,14%) e l’arresto all’interno del Cpr (1,11%); il 16,62% delle persone transitate nei Cpr è stato dimesso perché non identificato allo scadere del termine, nel 15,64% dei casi il fermo non è stato convalidato dall’autorità giudiziaria. 84 persone (1,87% del totale) erano richiedenti di protezione internazionale, 624 (il 13,9%) sono stati liberati per “altri motivi”.
Il dato varia da Cpr a Cpr. Si va dall’88% di rimpatri effettuati dal centro di Caltanissetta Pian del Lago o dal 77,7% da quello di Trapani al 18,9% di rimpatri effettuati dal Cpr di Macomer e al 18,1% da quello di Torino.
Per quanto riguarda le provenienze delle persone transitate dai centri per il rimpatrio, oltre la metà (54,9%) proviene dalla Tunisia, 10,5% dall’Egitto, 7,3% dal Marocco, 4,3% dall’Albania, 3,7% dalla Nigeria.
Sui 2231 rimpatri di quest’anno la maggioranza (71,8%) sono stati effettuati verso la Tunisia con 1602 persone. 259 verso l’Egitto, 142 verso l’Albania, 53 verso la Romania, 30 verso la Georgia.
Il Garante nazionale svolge regolarmente visite nei Cpr e monitora a campione con cadenza almeno mensile le operazioni di rimpatrio forzato di cittadini stranieri (dall’inizio di questo anno ha realizzato 5 visite nei Cpr e partecipato a 17 operazioni di rimpatrio forzato). L’Autorità di garanzia ha quindi un quadro complessivo e aggiornato delle problematiche relative alla tutela dei diritti delle persone trattenute.
I dati sulle presenze nei CPR.
I Rapporti più recenti sulle visite del Garante nazionale nei Cpr sono disponibili ai seguenti link:
https://www.garantenazionaleprivatiliberta.it/gnpl/it/dettaglio_contenuto.pa ge?contentId=CNG10674&modelId=10019
https://www.garantenazionaleprivatiliberta.it/gnpl/it/dettaglio_contenuto.pa ge?contentId=CNG11972&modelId=10019