Il Consigliere Marco Grimaldi capogruppo di LUV (Liberi e Uguali Verdi) ha visitato il CPR Brunelleschi di Torino
Nella visita è stato accompagnato dalle Consigliere comunali di maggioranza Sara Diena e Alice Ravinale.
Grimaldi definisce il CPR ” Un luogo che non potrà mai essere reso abbastanza dignitoso, perché la sua stessa esistenza è inaccettabile. Per la prima volta siamo stati accolti solo da un funzionario dell’Ufficio Immigrazione, senza la presenza di rappresentanti dell’ente gestore (che andrà via a fine anno). Chiederemo con nuovi atti alla Città e alla Regione di esprimersi per la chiusura del Centro“.
Denuncia poi tre casi che sono emblematici del parossismo con cui viene applicata la detenzione amministrativa (detenzione nei CPR): “Un ragazzo si è avvicinato a noi parlando con forte accento romano: Junior ha 27 anni, è nato in Italia e dovrebbe essere rimpatriato in Perù dove non ha neanche un familiare, i suoi sono tutti a Roma. Certo, ha sbagliato a non presentare la richiesta di cittadinanza, ma il fatto che si trovi qui e rischi l’estradizione è assurdo. Un ragazzino arrivato in Italia da 40 giorni ha dichiarato di essere minorenne, il che significa che non potrebbe stare qui, ma è stato portato al CPR perché in udienza il traduttore non avrebbe tradotto l’informazione corretta: abbiamo chiesto all’Ufficio Immigrazione di verificare e dopo la nostra segnalazione lo hanno portato dal medico dell’ASL per chiarire la situazione. Un uomo di nazionalità albanese ci ha raccontato – e i compagni lo hanno confermato – di aver tentato il suicidio ed essere stato comunque riportato nella struttura dopo la visita“.
In particolare il problema dell’accertamento della minore età delle persone migranti è universalmente denunciato, i minori non accompagnati non sono rimpatriabili, non devono e non possono essere detenuti nei CPR.
Il Deputato tunisino Majdi Karbai, alla conferenza “Da Tunisi a Torino” ha dichiarato di aver accertato la presenza di 3 minori al CPR di Ponte Galeria (RM) e di 6 minori al CPR Corelli di Milano. Non è l’unico aspetto di illegalità che attiene al “tritacarne” della detenzione amministrativa, ma è certo il più ignobile.
Il problema dell’accertamento della minore età è stato evidenziato in più occasioni anche dalla Garante di Torino Cristina Gallo.
Grimaldi conferma l’unanime e “gelido” dissenso torinese per questa struttura che attiene anche alla Torino “compassata”, quella che non scende in piazza.
Dissenso che il Comune e la Regione non possono ignorare.