Lo ha dichiarato il 27 novembre 2021 il presidente socialista del Messico, Lopez Obrador nella abituale conferenza stampa mattutina.
“In passato i governi liberisti in Messico autorizzarono una infinità di concessioni alle multinazionali per lo sfruttamento minerario su territori che erano della nazione e del popolo messicano.
Furono consegnati 120 milioni di ettari del territorio nazionale, il 60% della superficie del nostro Paese.
Prima ancora che gli stessi abitanti sapessero cosa c’era nella loro terra, già questa veniva concessa alle multinazionali.
Fu una “febbre” di consegna di autorizzazioni da parte dei governi dell’epoca e la maggior parte di esse furono utilizzate per le speculazioni finanziarie.
Adesso le cose sono cambiate, le multinazionali hanno cominciato a pagare le tasse, abbiamo cercato di evitare abusi, danni ai lavoratori, danni ambientali, in passato infatti, le imprese non hanno pagato neanche un dollaro di tasse per l’estrazione dei minerali.
Per esempio, in Messico, ora abbiamo una mega impresa canadese che ha cominciato a pagare oltre alle tasse anche l’imposta ecologica sull’ambiente ma le altre si sono rifiutate di pagarla.
Non si capisce perché queste imprese nel Nordamerica pagano imposte per salvaguardare l’ambiente e in Messico non hanno mai dovuto pagarle.
In questo senso la politica del nostro governo è chiara, non ci saranno ulteriori concessioni per lo sfruttamento minerario, già ne sono state concesse troppe.Non solo, dopo aver ricevuto le concessioni le hanno utilizzate pochissimo per la reale estrazione.
La maggior parte sono state utilizzate per le speculazioni di borsa e nei mercati finanziari. Non hanno investito nulla in questo paese in ambito di occupazione o sviluppo.
Pensate solo a ciò che avvenne in campo petrolifero: hanno ricevuto 110 contratti di sfruttamento e solamente 2 stanno producendo. I grandi industriali e i manager che ricevettero le concessioni di sfruttamento per il petrolio, l’unica cosa che hanno fatto è stata vendere le azioni delle loro imprese dopo che queste avevano aumentato il loro valore in Borsa, realizzando affari succulenti. Non hanno investito nulla in Messico.
Quella politica di rilasciare concessioni alle multinazionali per lo sfruttamento del nostro sottosuolo con la promessa che in tal modo arriveranno gli investimenti stranieri è totalmente falsa e fatta per ingannare.
Pertanto, ripeto, sono molto poche le miniere realmente sfruttate e non è necessario dare altre concessioni; già ne sono state date abbastanza.
Che senso avrebbe che diamo nuove concessioni se quelle che abbiamo dato non le stanno sfruttando?
Fu una truffa, e lo ripeto per l’ennesima volta, furono utilizzate per speculare finanziariamente e non per aumentare i posti di lavoro.
Quindi lo dico chiaro: non daremo altre concessioni a multinazionali ed imprese.
Inoltre vi ricordo un altro episodio, quello che ha fatto negli anni passati una impresa a Potosì.
Prima ha spostato gli abitanti del paese e poi ha scavato tutta la montagna che era alle sue spalle eliminandola dal panorama geografico. Ora Potosì si trova privato di quello che era il simbolo presente sul suo stemma. Inoltre, il presidente del municipio, che protestava per questa azione irrispettosa dei patti e dell’ambiente, fu assassinato.
Diciamolo chiaramente, le imprese straniere venivano in Messico vedendolo come una terra di conquista, ma adesso le cose sono cambiate. Noi non faremo espropriazioni, non gli stiamo annullando i contratti, anche se avremmo molti elementi per revocargli le concessioni per il fatto che non rispettano i patti, non investono, speculano e basta.
Ma chiederci di dare altre concessioni è assurdo, non vogliamo continuare con lo stesso atteggiamento dei precedenti governi, pertanto per rispondere alla tua domanda (al giornalista n.d.r.) e a quella delle popolazioni che difendono questo territorio, puoi rassicurarli che non daremo altre concessioni e non permetteremo l’ulteriore sfruttamento e danneggiamento ambientale distruggendo il territorio come in altre centinaia di casi”.
Il discorso completo nel seguente link:
https://youtu.be/-JoS3m6mU0U</
Traduzione di Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana