Era solo ieri mattina, 22 novembre, quando ci scambiavano su whatsapp i messaggini: “Sei lì al Tribunale? Si sa qualcosa?…” “No, sono anch’io in attesa, provo a capire…”
E sono già quasi le 13 quando la notizia arriva in neanche due righe: “Accettate le richieste del PM 1 anno e 1 mese” / “Non è possibile” / “Già. Incredibile”
Incredibile ma vero: questa è la condanna che il giudice del Tribunale di Torino Paola Fogliati ha ritenuto giusto “infliggere” (persino La Repubblica usa questo verbo, il che è tutto dire) alla 75 enne Nicoletta Dosio, storica attivista del Movimento NoTav, per “reato di evasione”. Breve passo indietro: fra il novembre e il dicembre del 2016, come forma di protesta, Nicoletta non rispettò la misura cautelare degli arresti domiciliari e anzi partecipò a vare iniziative in Piemonte e nel resto d’Italia, per un totale di 130 episodi di evasione (!!!) che lo stesso rappresentante della pubblica accusa ha poi ridotto a due “trattandosi di unica condotta” come hanno chiarito gli avvocati difensori Valentina Colletta ed Emanuele D’Amico. “130 erano stati i controlli… ma la nostra assistita ha sempre reso pubblici i suoi spostamenti. Lo stesso procuratore-capo dell’epoca, Armando Spataro, prese atto del carattere politico di queste prese di posizioni e parlò di ‘innocuità della condotta’ “.
La sentenza è di primo grado, si procederà all’appello. Ma chiaramente non potrebbe esserci esempio migliore di accanimento giudiziario, di applicazione della legge al massimo grado d’ingiustizia, tema su cui la stessa Dosio aveva avuto recentemente occasione di esprimersi nel Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, dedicato a vari casi di “Persecuzione giudiziaria”, e che l’aveva invitata come madrina. Persecuted: lei, Dana Lauriola, una quantità di attivisti, un’intera valle, un intero ambiente già parecchio compromesso da decenni di sconsiderato ‘sviluppo’ precedente alla Grande Opera, insomma l’Assedio, uno Stato sempre più apertamente in guerra contro un intero territorio.
A Nicoletta Dosio e al movimento NoTav tutta la nostra solidarietà e vicinanza, con questi messaggi che abbiamo raccolto tra le Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso di Torino, e non solo perché all’ultimo momento da Cagliari ci è arrivato anche quello di Antonella Piras, portavoce della Madri contro la Repressione: Chi ti currada su Buginu!!!
Cara Nicoletta un abbraccio solidale, caloroso e di lotta dalle tue sorelle.
Tutta la nostra solidarietà a Nicoletta!
da Rosa Lupano
Ed ecco che la falce di una legge ingiusta elargisce ancora condanne, ripescando indietro di anni ed anni. Sotto sotto lavora inesorabile, non dimenticando nessuno che appartenga al movimento NOTAV (per gli altri invece chiude un occhio o fa finta di non ricordare). Continua a picchiare duro, dai giovanissimi ai più maturi. E non importa quale sia il motivo, non importa che ci si impegni ad aiutare le persone migranti, non importa che si difenda la propria terra da cementificazione e devastazione ambientale, non importa che si protesti senza sosta, giorno dopo giorno con il proprio corpo, la propria voce, le barricate di carta, il pensiero, la musica, contro un’opera devastante e utile solo a chi può trarne profitto.
La creatività con cui le pene vengono inflitte, e ancor prima le misure cautelari, ci sono tutte!!!
Carcere, domiciliari, divieti e obblighi di dimora, fogli di via, multe, sorveglianze speciali, firme quotidiane anche più di una volta al giorno. Tutte però affrontate A Testa Alta. Verrebbe da pensare che un tale accanimento nasce da un senso frustrazione di chi le infligge verso l’orgoglio e la forza di chi le subisce. E tocca ancora una volta a Nicoletta la “pasionaria”, mite ma determinata, che fiera non si piega, generosa non si nasconde, non scende a compromessi!!!
Tutto questo lascia basiti, increduli, arrabbiati, non solo perché da profani si evince chiaramente che esistono due pesi e due misure (ma davvero la legge è uguale per tutti?), che si vuole creare in tutti i modi, complici giornali e mass media, una percezione criminale di questo movimento.
Mi spiace, ma non ci sto! Tutta la mia solidarietà a Nicoletta, Emilio, Dana a tutto il movimento!
Avanti NOTAV!
Da te ho imparato il valore della partecipazione
da Diana Paoli
Nicoletta Dosio la conosciamo tutti. E’ una donna forte, coraggiosa, generosa, in tutte le sue scelte ci mette la faccia anche se sa che dovrà pagare prezzi altissimi e incomprensibili.
Nicoletta con il suo attivismo sempre ed esclusivamente pacifico ha insegnato a molti di noi a non abbassare la testa, di fronte alle prepotenze del potere, ma a difendere con tutta l’energia possibile le proprie idee. Ecco la sua grande colpa: la FORZA DELLE IDEE, idee che non arretrano di fronte allo strapotere delle grandi lobby economiche.
Nicoletta, una delle figure più note del movimento no Tav, donna minuta ma tenace, determinata non cede all’arroganza dello stato che ha militarizzato la sua valle.
Oggi Nicoletta ha ricevuto l’ennesima pesante condanna da parte del Tribunale di Torino: un anno e un mese di carcere per essere ripetutamente “evasa” dagli arresti domiciliari, un reato che persino Armando Spataro, ex capo della procura di Torino Spataro, considerò come ‘gesto politico’ e pertanto ‘innocuo’. Viene spontaneo domandarsi, perché questo tipo di ‘gesti politici’ pagano un prezzo così alto mentre per altri dovremmo essere tolleranti. Perché a pagare sono sempre coloro che non hanno l’amico al posto giusto, mentre gli arroganti, i prepotenti non pagano proprio mai?
La militanza di Nicoletta è costellata da scandalose condanne e la “detenzione a casa propria” è una di queste. Ancora una volta il sistema giudiziario torinese non ha perso l’occasione per dimostrare tutto il suo accanimento nei confronti del movimento NoTav anche se osservo che da un po’ di tempo a questa parte questa attenzione è rivolta soprattutto verso alcune figure femminili: Nicoletta Dosio, Dana Lauriola, Eddy Marcucci Stella Gentile donne che negli anni hanno dimostrato, insieme a tanti e tante altre, particolare fermezza nel portare avanti le ragioni nelle quali credono con l’obbiettivo di realizzare un mondo migliore, più solidale, più rispettoso nei confronti della natura, più vicino agli ultimi.
La facilità con la quale da tempo il tribunale di Torino emette pesanti condanne, ha sempre sollevato le proteste di semplici cittadini , di simpatizzanti, ma anche di gruppi che si occupano di diritti umani, diritti delle donne.
Che queste voci si uniscano così da formare un forte coro. Un coro che deve diventare assordante e così potente da stordire chi oggi abusa dei propri poteri.
Lo Stato Italiano, nonostante siano tante le voci che si sono sollevate in più occasioni, fa finta di non accorgersi delle tante violazioni in Val di Susa, che lo Stato stesso nelle figure delle FFOO e amministratori della giustizia stanno con gran disinvoltura commettendo, e nella massima impunità.
Fiera di aver conosciuto Nicoletta e di aver imparato da lei il valore della partecipazione. Vicina a lei e a tutti i NoTav che stanno scontando condanne sproporzionate rispetto ai reati commessi.
Per un mondo migliore… AVANTI NO TAV
Sei un gigante di dignità, un esempio per tutti
da Lorena Sancin
Cara, cara Nicoletta, non ho più aggettivi per definire la persecuzione che si accanisce su di te… Sono indignata, arrabbiata, costernata!
La tua ultima vicenda è conosciuta da tutti: dopo le condanne hai subito dichiarato che non saresti stata la carceriera di te stessa, né che avresti chiesto misure alternative al carcere per i reati di cui eri accusata, reati sempre politici, dimostrativi mai hai fatto del male a qualcuno o hai danneggiato qualcosa!
Oggi sei stata nuovamente condannata per le “evasioni”, peraltro tutte annunciate, che hai compiuto! Ancora una volta la legge ha stigmatizzato le tue azioni, la giudice non le ha considerate né storicamente né politicamente nè socialmente, insomma non c’è o non si vuole che ci sia, alcuna considerazione sul perché una piccola anziana donna si renda colpevole di certi reati! Nulla… Lex Sed Dura Lex”, forte con i deboli debole con i forti.. Non perché tu sia debole anzi il tuo comportamento è così forte che fa paura, e per questo ti devono reprimere!
Non ce la faranno, Nicoletta, grande mamma di tutti i nostri giovani. Sei un gigante di coerenza, di dignità, un esempio per tutti noi. Grazie ancora, grande piccola donna.
Noi non ci arrendiamo, ora e sempre con Nicoletta
da Irene Martinengo
Non ci sono parole, non ci sono PIÙ parole! Vorrei tacere, tenere la rabbia dentro, la delusione dentro, fatti di questa portata non meritano forse più alcun commento, perché si commentano da soli!
Eppure NO! Non solo non devo tacere, devo anzi urlare contro questa ingiustizia! Dire a gran voce che condannare Nicoletta è un insulto alla democrazia, è voler uccidere il dissenso e la lotta pacifica! Ma cosa ne sa di democrazia Paola Fogliati? Cosa ne sa di lotta? Cosa ne sa lei di Nicoletta?
Condannare Nicoletta è tutto ciò che c’è di più sbagliato!
Ma Nicoletta non si arrende!
Ma io, noi, tante e tanti, non ci arrendiamo e saremo qui, sempre al fianco di Nicoletta
Sei il granello di sabbia che inceppa il sistema
da Giulia Ferro
Cara Nicoletta, credo che oltre alla tua coerenza e al tuo senso della giustizia, diano fastidio al potere i tuoi occhi sempre allegri, la tua forza di vivere, il tuo tessere reti ed essere presente tra le diverse realtà in lotta per un mondo migliore.
Quando ti si incontra ci si rinforza nelle proprie scelte, con la tua pratica riaffermi che è possibile cercare bellezza ed armonia senza prevaricazioni. Non sei un mito, sei una donna vera, autentica ed è questo il tuo crimine. Per chi vive di apparenza e segue le regole di un teatrino dove la sostanza non conta, sei un esempio che può contagiare e diffondersi. Per il mondo grigio della magistratura il rosso che ti accompagna è una provocazione, uno schiaffo in faccia. Chi è come te gli scompiglia le carte, mette in discussione i loro stereotipati pensieri e non si danno pace, restano increduli di come non sia possibile fermarti, proprio come per il vento della ValSusa.
La tua disubbidienza è energia che condividiamo tra generazioni e movimenti, un ingrediente prezioso.
Sei una irriducibile. Sei il granello di sabbia in grado di sabotare il sistema.
Anche da mio figlio, un abbraccio forte
da Giulia Guidobaldi
Cara Nicoletta, ti sono vicina, ti abbraccio forte e mi spiace tanto che tu debba affrontare ancora un provvedimento così assurdo, noi lo sai che ti siamo vicine, ti abbracciamo molto fortemente e io in particolare ti ringrazierò sempre per tutto ciò che sei riuscita a dare e trasmettere ai giovani e alle giovani che venivano su alla Maddalena ad ascoltare te che facevi lezioni di letteratura.
Ricordo quanto mio figlio era interessato ad ascoltare ciò che avevi da dire su Leopardi o su altri autori e lui zittiva quelli che magari facevano casino durante le tue lezioni, me l’ha raccontato lui stesso diverse volte, quindi vuol dire che tu sei proprio riuscita a trasmettere moltissimo ai giovani e il fatto che mio figlio mi abbia raccontato di come riuscivi a far piacere ai giovani materie che vengono considerate di solito un po’ barbose, mi è piaciuto moltissimo.
E inoltre non dimenticherò mai la volta che sei andata a trovare mio figlio in carcere quando io ancora non riuscivo a entrare, perché è difficile chiedere le varie autorizzazioni per tempo, e tu ci sei andata e mi hai fatto sapere che stava bene, che era su di morale e mi hai detto di non preoccuparmi… Ed è allora che ti ho conosciuta anche di persona e non smetterò mai di ringraziarti. Ciao, un abbraccio forte.
Non si può fermare il vento…
da Maria Grazia De Michele
Una sentenza, quella del tribunale di Torino, che non ha eguali. Un accanimento giudiziario che ha dell’incredibile. Abbiamo accompagnato Nicoletta in tutta Italia durante quelle “cosiddette” evasioni e dappertutto è stata accolta (siamo sempre stati accolti tutti) come esempio di lotta contro il malaffare, le ingiustizie e la speculazione finanziaria, legata alle grandi opere inutili e dannose.
Una lotta che ha sempre visto Nicoletta in prima linea a difesa del territorio, dell’ambiente e dei più deboli. Tutto questo alla procura di Torino non interessa! Unico fine è far abbassare la testa a chi invece è abituato/a a tenerla fieramente alta la propria testa perché non ha nulla di cui vergognarsi. Nessuno può fermare il vento, gli fa solo perdere tempo!
Chi ti currada su buginu!
da Antonella Piras, Madri contro la repressione contro l’operazione Lince
In Sardegna il peggiore malaugurio che si possa inviare ad una persona è “chi ti currada su buginu”. Intendendo che “boginu ti perseguiti”.
Nel 1759 Giovanni Battista Lorenzo Bogino fu nominato ministro per gli Affari di Sardegna. Bogino, per risolvere alla radice il problema del brigantaggio, fece innalzare dei patiboli in tutti i centri isolani perché era troppo macchinoso spostare quello mobile. Così Bogino si ritrovò a praticare il “mestiere di morte”. Il boia, appunto. Su buginu. Mestiere che praticava estendendo il concetto di brigante a tutti i poveri disgraziati, che in virtù del suo potere arbitrario riteneva nemici dello stato piemontese.
Più recente è la locuzione “chi ti currada sa giustizia” che ha lo stesso senso e sentimento.
Essere stalkerati dalla giustizia, di qualsiasi potere e interesse sia espressione, è una delle violazioni peggiori dell’integrità della persona. Ma a questa violazione, le Madri sarde contro la repressione oppongono il loro senso della giustizia, lottando per te, per il tuo popolo, per ciò che rappresentate.
Cara Nicoletta, il migliore augurio che ti facciamo e ci facciamo sarà il malaugurio per l’ingiustizia,
“TREMATE, TREMATE LE STREGHE SON TORNATE CONTRO OGNI BUGINU”
Cara Nicoletta, un abbraccio solidale, caloroso e di lotta dalle tue sorelle