Dopo i presidi organizzati poche ore dopo la condanna a Mimmo Lucano, il il Comitato Undici Giugno – Milano e le tante realtà che negli anni hanno sostenuto l’esperienza di Riace hanno sentito il bisogno di organizzare un incontro per continuare questa battaglia di umanità e giustizia, raccogliere idee e darsi scadenze.
Introduce Giovanna Procacci che fin dall’inizio ha seguito la vicenda, l’ha raccontata nei dettagli con i tanti articoli pubblicati da Pressenza e ora la riassume con parole intense e sofferte. Spiega, racconta, come fin dall’inizio avesse colto l’importanza di quel processo chiaramente politico e la necessità di seguirlo, partendo ogni volta da Milano per andare in fondo allo stivale e assistere a questo smantellamento: prima nella concretezza (con tutti i tagli ai fondi, l’isolamento, il discredito, l’allontanamento di Lucano dal domicilio) e poi anche giuridicamente, con l’obiettivo di affossare un modello che aveva dato fastidio. Mimmo Lucano aveva costruito un’alternativa, aveva dato gambe a dei sogni, tanti, piccoli, grandi, belli, trasformati in esperienze concrete, come le tante botteghe e il frantoio, che avevano animato Riace, dato occasioni di lavoro a migranti e abitanti locali e dimostrato che l’accoglienza e l’integrazione possono essere una risorsa. Sogni distrutti per fare terra bruciata. Potremmo dire: “L’ordine regna a Riace”.
E allora come ripartire? Come restituire la storia vera di quello che è accaduto? E come “togliere Mimmo dalle grinfie” di una presunta giustizia che di fatto punisce chi cerca di andare oltre i mille lacciuoli che trasformano i politici, bene che vada, in burocrati, se non peggio?
Il salone Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano non era strapieno – cosa d’altra parte impossibile, viste le misure di distanziamento ancora in vigore – ma gli interventi sono stati tanti e tutti attenti nel dare un contributo ad affrontare questa scalata che si presenta lunga e difficile.
Foto di Rosetta Penna
Tenere accesi i riflettori, far conoscere ai più giovani, comunicare con vari linguaggi, fare rete, ma anche organizzare eventi – artistici, seminariali, educativi, politici – e coinvolgere sindaci o associazioni che si sono rispecchiate in quello che è successo, che sanno di dover ogni tanto correre dei rischi, sennò non si fa nulla. Forse il potere vorrebbe proprio “il nulla”.
Ieri sera invece è nata una rete di sostegno a Mimmo e a Riace che cucirà le diverse idee già sorte, o proposte nel corso dell’incontro. Il 6 e 7 novembre si terrà a Riace una manifestazione nazionale, con un corteo e le testimonianze di attivisti e artisti, a cui si invita a partecipare. Per fine novembre si sta organizzando una serata artistica che sappia arrivare a un pubblico ampio grazie a testimonial come Ascanio Celestini, Moni Ovadia, Peppino Mazzotta e si spera vari altri, personaggi del mondo dello spettacolo che hanno espresso più volte la loro solidarietà a Mimmo Lucano. E poi bisogna sostenere la raccolta fondi lanciata da A buon diritto per pagare l’ignobile risarcimento di 750.000 euro imposto a Lucano e agli altri imputati, che in meno di un mese è già arrivata a 255.000 euro. Il 10 dicembre, giornata dei diritti umani, può essere un altro momento di sensibilizzazione, così come l’organizzare viaggi di giovani a Riace, o un treno che raccolga lungo il bel paese le tante realtà solidali con quel progetto che scaldò il cuore a chi ne beneficiava e a chi lo conosceva. E magari tra un anno vedere la Marcia Perugia-Assisi trasferirsi in Calabria, perché no?
Alcuni interventi sostengono l’importanza e la necessità di allargare il discorso a tutti gli esempi di criminalizzazione della solidarietà, dalle Ong che salvano vite in mare agli attivisti che aiutano i migranti alle frontiere, fino a comprendere una battaglia fondamentale come quella per la chiusura dei CPR.
Tutti convinti e convinte che la strada sarà lunga, ma che Milano può fare molto. In fondo, poco meno di tre anni fa, Mimmo ricevette anche da questo Comune la cittadinanza onoraria e parlò in una Sala Alessi strapiena ed entusiasta. Servirà pure a qualcosa, no?
Chiunque voglia partecipare e dare una mano può scrivere alla mail presidiomimmo@gmail.com e/o inviare un messaggio sulla pagina Facebook del Comitato Undici Giugno – Milano.
Sappia che avremo tutti molto da guadagnarci, anche se non in denaro…