Alla vigilia del G20 di Roma, il flash mob promosso oggi dagli attivisti di Oxfam, EMERGENCY e Amnesty International, membri della People’s Vaccine Alliance.
Appello ai leader mondiali, perché agiscano per la sospensione dei monopoli sui vaccini Covid, consentendo la produzione nei paesi a basso reddito dove al momento è vaccinato appena il 1,8% della popolazione. L’Italia assuma una posizione chiara e intraprenda azioni coraggiose e realmente efficaci per garantire l’accesso ai vaccini a livello globale.
Mentre gran parte della popolazione mondiale chiede a gran voce che venga garantito l’accesso globale ai vaccini Covid, le case farmaceutiche, che ne detengono i brevetti, continuano a vendere la stragrande maggioranza delle dosi al miglior offerente tra i Paesi ricchi, applicando un costo fino a 24 volte quello di produzione.
I leader dei Paesi G20 sono a un bivio: agire sulle cause reali dell’attuale disuguaglianza di accesso ai vaccini, rendendoli un “”bene pubblico globale” in grado salvare milioni di vite soprattutto nei Paesi a basso reddito, dove ad oggi è vaccinato appena il 1,8% della popolazione; oppure confermare l’attuale strategia di azione, consentendo all’industria farmaceutica di continuare a realizzare grandi profitti e di avere l’esclusiva nella produzione delle dosi, a fronte di una domanda globale di vaccini che non può essere soddisfatta da un pugno di aziende che detengono i brevetti e decidono quanto e a chi vendere, mentre cinque milioni di vite sono già andate perdute.
È quanto denuncia il flash-mob organizzato stamani a Roma dagli attivisti di Oxfam, EMERGENCY e Amnesty International (membri della People’s Vaccine Aliance) alla vigilia del G20 dei leader di governo, in programma il 30 e 31 ottobre.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità solo pochi giorni fa ha confermato quanto denunciamo da tempo: senza un radicale cambio di rotta la pandemia continuerà a fare vittime per tutto il 2022 e aumenterà il rischio di pericolose varianti – hanno dichiarato le tre organizzazioni – Per questo chiediamo ai leader del G20 di mettere in campo soluzioni efficaci e immediate per salvare vite e affrontare un’emergenza che sta sempre più spaccando in due il pianeta. È perciò cruciale che siano sospesi i diritti di proprietà intellettuale per vaccini, test e trattamenti Covid-19 detenuti dall’industria farmaceutica, sostenendo la proposta presentata un anno fa da Sud Africa e India e supportata da più di 100 paesi all’Organizzazione mondiale del commercio. Una strada che, se imboccata, consentirà di aumentare la produzione mondiale di vaccini e soddisfare la domanda di dosi, in stati che non possono permettersi di pagare i prezzi applicati dall’industria farmaceutica. Al governo italiano, presidente di turno del G20, chiediamo inoltre di prendere finalmente una posizione chiara sul tema, seguendo la strada tracciata dal Presidente Usa Joe Biden e facendosi promotore, in seno all’Unione Europa, di un nuovo corso a favore della sospensione temporanea dei brevetti”.
NOTA: IL DOSSIER “UNA DOSE DI REALTA’”
Alla vigilia del summit le tre organizzazioni assieme alla People’s Vaccine Aliance hanno pubblicato il report Una dose di realtà. Il dossier denuncia come le Nazioni ricche fino ad ora abbiano donato ai Paesi in via di sviluppo appena 261 milioni di vaccini Covid, a dispetto degli 1,8 miliardi di dosi promesse. L’Italia ne ha consegnate 6,1 milioni dei 45 promessi dal Premier Draghi. Le aziende farmaceutiche, che detengono i brevetti dei vaccini, dal canto loro, hanno destinato solo il 12% delle dosi assegnate al COVAX, l’iniziativa voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per garantire l’accesso nei Paesi a basso-medio reddito ai vaccini. L’industria farmaceutica nel 2021 produrrà 1,3 miliardi di dosi in meno di quelle programmate, continuando a vendere quelle prodotte al miglior offerente.