Ancora un volta la comunità curda scende in piazza a Milano: alcune centinaia di persone hanno manifestato oggi per chiedere la liberazione del leader curdo Ocalan. Tanti sctriscioni coloratissimi, molte bandiere, dai furgoni musica e parole per raccontare la storia di un popolo in marcia che chiede giustizia e libertà.
La giovane Hazal, rappresentante della comunità curda milanese, parla al microfono. Oggi, 9 ottobre, è l’anniversario della partenza di Ocalan dalla Siria nel 1999, quando iniziò un lungo viaggio che, ricordiamo in tanti, lo portò in Italia. Da qui dovette per forza partire per poi finire in mano alla polizia turca, che lo arrestò.
Da oltre 20 anni si trova in isolamento in carcere nell’ isola di Imrali e si hanno sue notizie soltanto sporadicamente. Anche quest’anno l’ultimo contatto, ci racconta Hazal, risale all’aprile scorso, quando una telefonata che stava facendo, dopo 4 minuti, venne bruscamente interrotta. Da allora il silenzio.
Oggi in tante città del mondo si è manifestato. A Milano un corteo ha attraversato lentamente, nell’arco di due ore, parte del centro cittadino. Il volto di Ocalan campeggiava in tante bandiere e striscioni, anche se è probabile che il suo volto non sia più come appare in quelle immagini: Ocalan ha attualmente 74 anni. Secondo il suo popolo, potrebbe essere un importante interlocutore nel processo di pace in Medioriente. Ma è indubbio che si trova nelle carceri di un Paese, la Turchia, il cui governo capeggiato da Erdogan oggi veniva definito “fascista”.
La speranza è che sia il popolo curdo che quello turco riescano a sollevarsi per uscire da un periodo davvero buio, dove i prigionieri politici riempiono le carceri come in pochi altri paesi al mondo.
Così gridavano oggi in piazza, in curdo e in italiano: “Libertà per Ocalan e per tutti i prigionieri politici e le prigioniere politiche!”.
Foto di Andrea De Lotto