Ecco il position paper di chi subisce le peggiori conseguenze a causa di crisi climatica, conflitti, economia di rapina.
Nasce dal confronto tra i giovani leader ecologisti dei Paesi “Last 20” e quelli italiani un documento di proposta di ampio respiro: in primo piano l’educazione ecologica e l’investimento di risorse economiche adeguate nei Paesi più poveri.
Includere e coinvolgere i più vulnerabili nella lotta al cambiamento climatico. È la richiesta finale che è arrivata dalla tappa milanese di “The Last 20”, la piattaforma nata per dare voce e cambiare la narrazione sui venti Paesi più impoveriti del Mondo.
Durante la tappa milanese di questi giorni, nell’ambito della sessione “I giovani per un riequilibrio ambientale e sociale” si sono confrontati, tra gli altri, a Casa della Carità, alcuni delegati – italiani e africani – partecipanti a PreCop26, i rappresentanti di associazioni di base tra cui Climate social forum, MOCK COP26, ANYL4PSD – African network of young leaders for peace and sustainable development, con la partecipazione degli studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milanoche frequentano il master in Cooperazione internazionale e pace (PASI).
Dal confronto è nato un documento che i promotori dell’iniziativa hanno sottoposto ai partecipanti alla PreCop e che contano di portare fino alla COP 26 e al G20. Un documento nato “dal basso”, che ha raccolto il contributo anche di chi vive sulla propria pelle le conseguenze del cambiamento climatico, che verrà portato all’attenzione dei grandi della terra. “Crediamo che le popolazioni locali e i giovani dovrebbero essere i protagonisti della risposta a questa crisi. Inoltre, riteniamo che il ruolo dell’educazione sia cruciale per lo sviluppo dei giovani e per determinare il futuro di ogni Paese”, scrivono i delegati nel paper.
L’allarme lanciato dal Sesto rapporto dell’IPCC ha reso ancora una volta più evidente che gli impegni presi dalla comunità internazionale per contenere l’aumento globale delle temperature entro 1,5 gradi non hanno sortito gli effetti desiderati e non sono stati affrontati con la dovuta urgenza. Tenendo a mente che siamo tutti sulla stessa barca, e avendo il giusto riguardo per le generazioni future, la piattaforma “The Last20” propone una serie di raccomandazioni per includere e coinvolgere i più vulnerabili nella lotta al cambiamento climatico.
Tra le “raccomandazioni” rivolte a tutti i governi del mondo quella di inserire l’educazione ambientale in tutte le scuole, a partire da quelle elementari. Si chiede inoltre di includere con urgenza lo status di rifugiato climatico all’interno della Convenzione sui rifugiati del 1951 e nel Protocollo del 1957 e si sottolinea la necessità di investire adeguate risorse finanziarie per sostenere misure di adattamento e mitigazione del clima, a partire dall’Africa.
Il documento completo è qui: https://thelast20.org/wp-content/uploads/2021/10/ITA_-The-Last-20_Milano_final_recommendations0110.pdf
Sito web: https://thelast20.org
Che cos’è Last 20
“The Last 20” è un evento unico e inedito: nasce infatti per esprimerel’urgenza di dare voce ai Paesi più “impoveriti” al mondo, secondo le statistiche internazionali, e diguardare ai grandi temi globali – quale salute globale, climate change, fame, migrazioni, accoglienza – con lo sguardo degli ultimi. “The Last 20” promuove la necessità di un “riequilibrio globale”, per superare le attuali, crescenti diseguaglianze tra Paesi e popoli, per ritrovare un’armonia tra la società umana e il patrimonio naturale e ripristinare la solidarietà tra generazioni, senza paternalismi e ascoltando il grido degli ultimi. Le prime tappe di The Last 20 si sono tenute a Reggio Calabria, Roma, Abruzzo e Molise. Si chiuderà a Leuca, a fine ottobre.
I Paesi Last 20 sono Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centroafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea, Haiti, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Somalia, Sudan e Yemen.
The Last 20 è promosso da: Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, Federazione delle diaspore africane in Italia, Focsiv, Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, Fondazione Terres des Hommes Italia, ITRIA Itinerari turistico-religiosi interculturali accessibili, Mediterranean Hope, Re.Co.Sol. Rete Comuni solidali, Rete azione TerrÆ, Fondazione Casa della Carità “A. Abriani” Milano, Parco Ludico Tecnologico Ecolandia, Net Scarl.
La tappa di Milano è stata curata da: Fondazione Terre des hommes Italia, Fondazione Casa della Carità “A. Abriani”, East River ASD APS, Laudato si’ – un’alleanza per la Terra, per la clima e la giustizia sociale, CICMA- Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’Acqua.