Lo scorso 19 ottobre mi trovavo al pronto soccorso dell’ospedale Humanitas di Rozzano, dove avevo portato un familiare.
Avendo trascorso sette ore in attesa che il paziente venisse ricoverato, ho avuto modo di girare in lungo e in largo nel cortile di questo ospedale, conosciuto come una delle eccellenze della sanità lombarda.
All’ingresso pedonale principale sono incappata in un presidio del personale infermieristico guidato dai rappresentanti sindacali della UILFPL HUMANITAS, che leggevano un volantino intitolato “Istituto cinico Humanitas”.
Incuriosita ho chiesto se protestassero contro il green pass. Un’infermiera mi ha risposto immediatamente che erano tutti vaccinati e che la protesta era contro la mancanza di rispetto per i lavoratori da parte della dirigenza dell’Humanitas.
Mi hanno raccontato che a causa della gestione errata del personale, recentemente più di un centinaio di infermieri avevano abbandonato l’ospedale e quelli rimasti venivano spostasti senza preavviso da un reparto all’altro. I turni venivano cambiati senza previa consultazione, causando enormi difficoltà a tutta la famiglia. Venivano anche cancellati permessi o ferie preventivamente concordate.
Negli ospedali mancano medici e personale infermieristico; quelli rimasti lavorano sotto stress e la cura del paziente rischia di essere compromessa.
Il personale ospedaliero e i pazienti non sono numeri, ma esseri umani. I diritti dei lavoratori e il diritto alla salute sono a rischio. Credo che valga la pena di approfondire quello che sta succedendo all’Humanitas e di diffondere l’informazione.