A Piasco (Cuneo) è nato da circa un anno e mezzo l’emporio di comunità, uno spazio per tutti e tutte dove “puoi prendere quello che ti serve e posare quello che vuoi donare”. Il progetto è reso possibile grazie al lavoro dei volontari e delle volontarie dell’associazione ODV Spazio Vitale, che ha l’obiettivo di contribuire alla diffusione di azioni di gentilezza attraverso la cultura della solidarietà e dell’aiuto reciproco.
Nel centro di Piasco sorge una piccola casetta: un tempo era uno spazio di proprietà di un ente cattolico all’interno del quale venivano svolte azioni caritatevoli ma, con il passare del tempo e a causa della crescente difficoltà di gestione, è stato chiuso. Così, con l’arrivo del primo lockdown, l’associazione Spazio Vitale attiva in Val Varaita ha deciso di immaginare un nuovo futuro per questa piccola casa, con il sogno di ricreare un luogo dove la solidarietà e l’aiuto reciproco fossero i pilastri portanti.
«A un certo punto, come associazione, ci siamo detti: “C’è uno spazio che in passato era destinato ad attività di solidarietà, perché non provare a farlo rivivere mantenendo la sua missione sociale?”». Come ci ha raccontato Sara di Spazio Vitale, proprio da questo interrogativo è nato l’Emporio di comunità, un progetto che in poco tempo è divenuto un presidio dove praticare nuovi modelli di economia sociale basati sul mutuo aiuto e la reciprocità.
Per dare vita a questo progetto, nelle fasi iniziali, i volontari e le volontarie di Spazio Vitale si sono messe in contatto con distributori, commercianti e agricoltori della valle che potessero contribuire a donare una parte dei loro prodotti all’emporio. L’intento era fin da subito quello di promuovere una cultura per contrastare lo spreco e per favorire il mutuo aiuto attraverso la ridistribuzione di cibo invenduto o in scadenza.
Tra questi ci sono Pietro Cigna e Lorenzo Barra, i due giovani fondatori dell’azienda agricola Cresco di Rossana, che danno il loro contributo portando ogni settimana due cassette di frutta e verdura dai loro orti. C’è poi un panettiere della zona che fornisce pane, focacce e dolci del giorno precedente ma ancora in ottimo stato. C’è un supermercato della valle che porta regolarmente cibi in scadenza e poi c’è il Pozzo della Caritas, che offre all’emporio alimenti a lunga scadenza come pasta, riso, biscotti, olio o legumi in scatola derivanti dalle loro collette alimentari e infine la coop Libero mondo con prodotti del commercio equo e solidale.
«Il nostro impegno per la comunità non consiste solo nel dare un servizio, quanto piuttosto nello stimolare una coscienza basata sull’importanza del riciclo e del riuso nella vita quotidiana. Oltre alla raccolta e alla distribuzione di alimenti, di altrettanta importanza è poi lo smistamento e lo scambio di abiti e di oggetti usati che hanno permesso a molti cittadini, in questi mesi, di prendere parte a questo processo di solidarietà».
«Il nostro desiderio è che gli abiti non vengano donati soltanto per mezzo di un gesto caritatevole o che vengano utilizzati esclusivamente da persone bisognose. Vorremmo che i cittadini, indipendentemente dal loro reddito o dalla loro età, venissero a prendere gli abiti senza vergogna. Penso che non sia facile, soprattutto nei nostri territori, portare avanti il pensiero che è importante valorizzare un abito usato. C’è ancora molto lavoro da fare perché il tema del riuso non fa parte della cultura di molte persone nella valle. Così, per favorire questa pratica, qualche mese fa abbiamo organizzato a Piasco uno swap party, allestendo un mercatino dell’usato a cui tutti potessero partecipare. In quell’occasione è passata tantissima gente e con nostro grande stupore molte persone ne sono rimaste entusiaste».
In tempo di pandemia, accanto all’emporio di comunità, l’associazione Spazio Vitale ha allestito un armadio della gentilezza, permettendo alle persone di usufruire del servizio nonostante le limitazioni e le distanze da mantenere. «L’armadio, aperto 24 ore su 24, ha permesso il riuso di tantissimi alimenti e oggetti: molti esercenti commerciali hanno aderito, le gastronomie riponevano il cibo invenduto, i cittadini che ne avevano la possibilità portavano libri per bambini e giochi. L’aspetto più interessante è che in questo modo le persone si autogestivano in totale autonomia, diventando parte integrante di un processo di mutuo aiuto».
Passando per l’emporio di comunità, proprio a fianco dell’armadio della gentilezza, si può ora trovare l’ultimo progetto pensato dai volontari di Spazio Vitale: si tratta della bacheca cerco-offro, uno spazio dove chiunque può liberamente lasciare un biglietto con la propria offerta o dichiarando ciò di cui ha bisogno, con il fine di rendere autonomo lo scambio tra offerenti e fruitori e stimolare esperienze di riutilizzo.
Come ci spiega Sara, «il nostro obiettivo è che le persone si conoscano e diventino autonome, senza bisogno di intermediari. Questo è un modo per fare collettività, cittadinanza e dare sostegno. Spesso, anche nei giorni di chiusura, riceviamo offerte di ritiro oggetti sia piccoli che ingombranti o richieste di cittadini che sono alla ricerca di un lavoro. Il nostro invito è coinvolgere tutti e tutte per far rivivere la bacheca cerco-offro del nostro emporio, cosicché la rete di sostegno popolare possa diventare sempre più forte e concreta».