Potere al Popolo Torino ha organizzato mercoledì scorso un’assemblea pubblica sul caso della Ex-Embraco di Riva di Chieri nel quadro della campagna elettorale per l’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale di Torino.

Sono intervenuti Emmanuel Moro (lavoratore ex-Embraco in cassa integrazione, candidato di Potere al Popolo), Christian Cuccu (lavoratore ex-Ilva Racconigi – USB), Angelo D’Orsi (candidato sindaco) e Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo)

Il luogo in cui si è svolta l’assemblea, il Parco Dora di Torino, è fortemente simbolico essendo una vestigia dell’antica vocazione manifatturiera della città.

Lo stabilimento Ex-Embraco di Riva di Chieri

Il caso dell’ex-Embraco è stato eletto a caso esemplificativo di una tendenza generale nella gestione delle crisi industriali e produttive e dello strapotere degli interessi finanziari ai danni dei lavoratori e dalla loro dignità e di conseguenza del tessuto sociale in cui le fabbriche si innestano.

L’ Embraco, specializzata nella produzione di compressori per frigoriferi, è stata venduta nel 2018 dal gruppo Whirpool alla giapponese Nidec tramite un’operazione puramente finanziaria: dalla vendita è stato volutamente escluso lo stabilimento produttivo di Riva di Chieri che è stato destinato alla dismissione con conseguente licenziamento dei suoi dipendenti (più di 400).

Con un copione ormai consolidato in questi casi, le istituzioni si sono limitate alla ricerca di un possibile acquirente dello stabilimento nel “libero mercato”: con la mediazione attiva del MISE guidato dal ministro Calenda e dei sindacati confederali l’acquirente è stato individuato nella società Ventures, che si è rivelata una scatola vuota portando al fallimento dell’ex-Embraco nel 2020 e ad un’inchiesta della Guardia di Finanza per bancarotta distrattiva.

Secondo Emmanuel Moro, lavoratore ex-Embraco in cassa integrazione, la sostanziale inconsistenza dalla startup Ventures, creata pochi giorni prima della sua candidatura alla gestione dello stabilimento, era lampante già nel 2018, ma ci sono voluti due anni di inutile attesa e di promesse non mantenute per rendere esplicita l’opacità dell’operazione.

Le proposte politiche

Secondo Giorgio Cremaschi il caso dell’ex-Embraco è emblematico  del fallimento del modello di risoluzione delle crisi industriali che viene applicato sistematicamente ed in maniera trasversale; per questo la proposta politica di definire un piano industriale nazionale che preveda anche la possibilità di nazionalizzare le attività produttive in crisi diventa non solo applicabile, ma anche ragionevole: questo approccio è particolarmente urgente e condiviso dalla coalizione che appoggia D’Orsi in una realtà come Torino in fase di deindustrializzazione e con la spada di Damocle delle nuove politiche industriali di Stellantis.

Emmanuel Moro e Christian Cuccu criticano fortemente i sindacati confederali ed auspicano un rafforzamento del sindacalismo di base conflittuale ed una rinnovata partecipazione dei lavoratori; le varie controparti sono spietate nell’applicazione del loro modello a scapito del tutto sociale malgrado il fatto che la Costituzione Italiana, in particolare l’articolo 36, difenda la dignità dei lavoratori.

Emanuel si spinge oltre, auspicando una grande stagione di disobbedienza civile nonviolenta di ispirazione gandhiana.

Angelo D’Orsi ha presentato brevemente il suo programma elettorale ed il suo modello per Torino, contrapposto all’idea di Torino meta turistica ed host di grandi eventi che ha caratterizzato in maniera trasversale i programmi di sviluppo a partire dagli anni 80 ed ha prodotto enormi debiti a vantaggio di pochi.

Approfondimenti

Il video integrale dell’assemblea

Il programma elettorale del Candidato Sindaco Angelo D’Orsi