Il Samkykta Kisan Morcha – Skm, letteralmente “Piattaforma unitaria degli agricoltori” (kisan = agricoltore in hindi) è una coalizione di oltre 40 sindacati e organizzazioni, nata in India nel novembre 2020 per coordinare la lotta nonviolenta contro tre leggi anti-contadini approvate dal governo di Narendra Modi. Nella piattaforma, tutte le organizzazioni partecipanti decidono insieme e insieme lavorano.
Il 27 settembre (305° giorno dall’inizio della protesta) Skm ha diffuso il seguente comunicato stampa che riceviamo e volentieri traduciamo e pubblichiamo. La giornata è stata caratterizzata dal Bharat band, iniziative pacifiche nelle strade di tutta l’India,fianco a fianco contadini, fuoricasta, donne, uomini.
La risposta all’appello allo sciopero generale in India (Bharat bandh) lanciato da Samyukt Kisan Morcha è stata senza precedenti; storica. Il popolo dell’India è stanco della posizione irremovibile, irragionevole ed egoista del governo Modi di fronte alle proteste e alle legittime richieste degli agricoltori, è stanco delle politiche anti-popolari in numerosi ambiti.
Skm ringrazia le centinaia di migliaia di persone e le migliaia di organizzazioni che hanno partecipato al Bandh di oggi e lo hanno reso un grande successo. Unità e solidarietà sono state testimoniate in tutto il paese.
Il movimento degli agricoltori è impegnato da ormai dieci mesi in proteste pacifiche. Il governo del BJP (Bharatiya Janata Party, un partito nazionalista indù, ndt) si è mostrato irragionevole e insensibile. L’anno scorso in questo stesso giorno di settembre sono state approvate 3 leggi contro gli agricoltori e a favore delle grandi imprese.
La risposta estremamente positiva in questa giornata all’appello Bharat Bandh celebra 10 lunghi mesi di proteste pacifiche, condotte avanzando richieste legittime. Il bandh è stato pacifico, senza un singolo incidente spiacevole. Si sono svolte azioni in almeno 23 Stati dell’India. SKM si congratula con i cittadini dell’India ed estende il suo apprezzamento ad alcuni governi statali, a molte organizzazioni fraterne e a diversi partiti politici che hanno assicurato il sostegno.
Ci sono arrivati rapporti di attività da centinaia di località in Andhra Pradesh, Assam, Bihar, Chattisgarh, Delhi, Gujarat, Haryana, Himachal Pradesh, Jammu & Kashmir, Jharkhand, Kerala, Karnataka, Madhya Pradesh, Maharashtra, Odisha, Pondicherry, Punjab, Rajasthan, Tamil Nadu, Telangana, Tripura, Uttar Pradesh, Uttarakhand, e West Bengal. Nel solo Punjab, in oltre 500 località la gente si è riunita per esprimere sostegno al bandh e partecipazione al movimento dei contadini. A Jaipur e a Bangalore, capitali rispettivamente del Rajasthan e del Karnataka, decine di migliaia di persone hanno partecipato ai cortei. Allo stesso modo, il bandh ha visto numerose associazioni non agricole schierarsi con gli agricoltori e far proprie le loro richieste contro il governo che viola le libertà di base e la democrazia e rende ancora più difficile la lotta di tante persone per la sopravvivenza.
“E’ evidente che il popolo indiano è stanco della posizione irragionevole ed egoista del governo Modi sulle legittime richieste dei contadini e sulle politiche anti-popolari in numerosi settori“, ha ribadito SKM.
Quasi tutti i partiti politici dell’opposizione hanno offerto sostegno incondizionato al bandh. I sindacati sono stati saldamente al fianco degli agricoltori, mostrando ancora una volta l’unità delle rispettive lotte. Varie associazioni di commercianti, venditori e trasportatori, organizzazioni studentesche e giovanili, organizzazioni femminili, sindacati di taxi e auto, sindacati di insegnanti e avvocati, sindacati di giornalisti, scrittori e artisti e gruppi progressisti hanno raggiunto il bandh. La diaspora indiana ha manifestato il proprio sostegno in altri continenti.
Ricordiamo che il primo Bharat bandh pan-indiano attuato da vari sindacati di agricoltori si era svolto il il 25 settembre 2020: le tre leggi anti-agricoltori erano appena state approvate dal Parlamento e attendevano la firma presidenziale. In seguito, l’8 dicembre 2020, mentre erano in corso vari colloqui con il governo, c’è stato un altro appello al bandh, lanciato da SKM. Una volta che i colloqui si sono interrotti completamente, alla fine di gennaio 2021, ci sono state altre chiamate allo sciopero generale, fino a quello del 27 settembre 2021.
Gli eventi di oggi sono stati purtroppo segnati dalla morte di tre contadini, e si stanno raccogliendo ulteriori dettagli in merito.
In Uttar Pradesh, i coltivatori di canna da zucchero hanno lanciato un ultimatum al governo statale del BJP guidato dal Chief Minister Yogi Adityanath, respingendo il misero aumento annunciato sul prezzo della canna da zucchero nello Stato, e dichiarando che si tratta di un imbroglio. Gli agricoltori si dicono oltraggiati. L’aumento non copre nemmeno il costo di produzione ufficialmente riconosciuto per un quintale di prodotto. Gli agricoltori hanno annunciato che non possono accettare un prezzo inferiore a 425 rupie per quintale di canna da zucchero, e questo sulla base sia dell’aumento dei costi di produzione che delle promesse dello stesso Bjp, mai attuate.
Il 28 settembre ricorre il 114° anniversario della nascita di Shaheed Bhagat Singh (eroe popolare della lotta per l’indipendenza indiana, ndt). SKM lancia un appello ai giovani e agli studenti affinché continuino le mobilitazioni. E a Rajim nel Chattisgarh una assemblea di agricoltori (kisan mahapanchayat) vedrà la partecipazione di diversi leader della SKM.
Samyukt Kisan Morcha
*Firmato da -*
Balbir Singh Rajewal, Dr Darshan Pal, Gurnam Singh Charuni, Hannan Mollah, Jagjit Singh Dallewal, Joginder Singh Ugrahan, Shivkumar Sharma ‘Kakkaji’, Yudhvir Singh, Yogendra Yadav