Europa Verde ha presentato a Roma un analitico dossier che fotografa la drammatica situazione del nostro territorio: dall’inizio dell’anno gli incendi hanno distrutto 158.000 ettari, come se fosse andata a fuoco una superficie equivalente alle città di Roma, Napoli e Milano messe insieme.
A oggi, un quinto del territorio nazionale è a rischio desertificazione. Il cambiamento climatico, con siccità prolungate alternate a intense precipitazioni e aumento repentino delle temperature, sta letteralmente divorando il territorio, innescando processi come l’erosione delle coste, la diminuzione della sostanza organica dei terreni (anche a seguito di pratiche agricole intensive) e la salinizzazione delle acque.
L’elemento che rende la situazione ancor più grave è che uno strumento determinante per la salvaguardia del territorio come il catasto degli incendi non viene sufficientemente utilizzato, con i dati fermi e non aggiornati per anni. Secondo i dati forniti dall’Arma dei Carabinieri, solo nel 2020, il 44% dei Comuni non ha presentato la richiesta del catasto degli incendi. Considerando che nello stesso anno 53mila ettari sono andati in fumo nel territorio italiano per via degli incendi, quasi 25mila ettari non hanno ricevuto la tutela che la legge gli avrebbe garantito.
Se abbiamo catasti fermi da anni significa che abbiamo centinaia di migliaia di ettari che non sono sotto tutela e dove paradossalmente è consentita l’attività venatoria, è consentita l’attività di pascolo e, cosa ancor peggiore, sono consentite le attività di trasformazione urbanistica.
La situazione è gravissima ed è figlia di una politica senza scrupoli che, anziché puntare sul controllo e la prevenzione, ha semplicemente pensato di ignorare il problema, cancellando una risorsa preziosissima come il Corpo Forestale dello Stato e privatizzando de facto la flotta di Canadair.
Il dossier Incendi e Desertificazione è scaricabile qui.