Per chi arriva in Italia da altri paesi non come turista ma per trovare lavoro e una vita migliore, imparare l’italiano è la prima esigenza.
Oggi i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna sono 562.387, pari al 12,6% della popolazione complessiva. L’Emilia-Romagna è prima regione in Italia per incidenza di residenti stranieri sul totale della popolazione residente. Di questi, al 31 dicembre 2020 erano 8.428 quelli inseriti nei centri di prima accoglienza e di accoglienza straordinaria, mentre erano 2.066 nel sistema di seconda accoglienza Siproimi/Sai, per un totale complessivo di 10.494 persone.
E per insegnare loro l’italiano ? Ci sono le scuole statali CPIA (Centri Provinciali Istruzione Adulti) con insegnanti retribuiti dal Ministero dell’Istruzione, che possono certificare legalmente l’acquisizione della conoscenza della lingua italiana, e alcune scuole private a pagamento. Entrambe però non sono sufficienti a rispondere a tanti che vogliono imparare l’italiano. Allora si possono utilizzare le scuole di italiano gratuite, composte da insegnanti volontari. Ne sono state censite una trentina a Bologna, una sessantina in regione. Nei mesi scorsi le scuole migranti hanno realizzato sul web una mappa aggiornata, che permette ad ogni straniero di vedere qual è la scuola a lui più vicina e di contattarla per potersi iscrivere. Questo è il link https://www.google.com/maps/d/u/0/edit?mid=1KamsoqLuP8sUN4fDR1dLeup_6e_QGbeC&ll=44.63622716554607%2C10.621893702343765&z=8
Ci dice Mauro Innocenti, presidente di Aprimondo Centro Poggeschi, una delle scuole di volontari a Bologna :
“ Abbiamo creato un primo coordinamento delle scuole migranti bolognesi, poi delle scuole della regione.
Essendo piccole associazioni di volontariato, senza alcun finanziamento, non è facile trovare insegnanti, sedi in cui fare lezione, materiali didattici.
Il lock down poi ha creato a tutti gravi problemi, le lezioni si sono interrotte anche per le scuole statali e private, è rimasto solo per alcune classi l’insegnamento a distanza, metodo che, per chi è analfabeta o non conosce alcuna lingua oltre la materna, è impraticabile. Riprenderemo in ottobre le lezioni in presenza e on line, chiediamo aiuto per trovare altri insegnanti volontari.
Per maggiori informazioni si può scrivere a aprimondo@centropoggeschi.org o contattare la scuola volontaria più vicina.
Manterremo anche una offerta, sempre gratuita, di corsi on line per piccoli gruppi .
Per alcuni infatti l’insegnamento a distanza risolve alcuni problemi di distanza dalle aule, di trasporti, ecc . Gli studenti universitari delle Facoltà umanistiche in molte scuole migranti possono fare questo tipo di volontariato, sia in presenza che o a distanza, anche come tirocinio curricolare. ”.
I rifugiati hanno bisogno di imparare l’italiano
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