Secondo l’ultimo Rapporto sullo Stato dell’Educazione (che monitora l’andamento del sistema educativo costaricano, N.d.T.), nel 2019 gli alunni in povertà negli asili nido erano il 36,2% e nel 2020 hanno raggiunto il 41%. Sempre nel 2019, nelle scuole materne erano il 36,6% e nel 2020 sono saliti al 41,9%. Analogamente, nelle scuole elementari nel 2019 la percentuale era al 37,7% e nel 2020 è cresciuta, arrivando al 43,6%. Per le superiori nel 2019 era il 30,9%, ma nel 2020 ha raggiunto il 40%.
In che paese viviamo? Se prima della pandemia molto più di un terzo degli alunni e studenti di ogni grado scolastico vivevano in una condizione di povertà, e con la pandemia ora risulta che più del 40% tra bambini, bambine e adolescenti vive ancora di stenti, vuol dire che ci troviamo in un paese che condanna alla miseria la parte più importante della popolazione.
Che cosa ne stiamo facendo del paese? Con tali numeri, non è difficile giungere alla conclusione che per questo enorme gruppo sociale, le possibilità di aspirare ad un futuro migliore sono estremamente ridotte. Stiamo allargando il cerchio della povertà.
L’elemento più tragico è che non sono solo dei numeri; sono bambine, bambini, adolescenti, sono volti umani, che vivono penosamente, molti di loro in miseria. Un gruppo, non molto grande, vive “alla giornata” con ciò che riceve nelle scuole. Tra i loro alimenti, per esempio, vengono distribuiti 600 grammi di carne che devono farsi bastare per tutto il mese, ma in molti casi anche per tutta la famiglia.
L’anno scorso 27.254 studenti non hanno ricevuto la consueta parte di alimenti perché il Ministero della Pubblica Educazione (MEP) non aveva le risorse necessarie.
Nel frattempo, il 16/09/21 la stampa ha informato che la Costa Rica ha raggiunto un avanzo primario di più di 100 miliardi in base all’accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Purtroppo per molti, questo è l’anno del bicentenario dell’indipendenza della Costa Rica dalla Spagna.
Di Óscar Madrigal
Traduzione dallo spagnolo di Caterina Mauriello. Revisione di Thomas Schmid.