Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedPA-

 

Amministrazione comunale etnea taglia il Mary Poppins: la vergogna continua!

Lo stato di agitazione continuerà  fino a quando in tutti i quartieri popolari di Catania non saranno garantiti case, lavoro e servizi 

La settimana passata tante donne hanno manifestato davanti ai servizi sociali del comune di Catania per denunciare il taglio di fondi comunali alla Mary Poppins, una struttura scolastica presente da diversi anni nel quartiere di Librino. “Questo taglio di fondi dimostra – si richiama nella nota del Comitato di Solidarietà Popolare«Graziella Giuffrida» che ha affiancato i manifestanti il disinteressamento da parte del comune di occuparsi dei quartieri popolari di questa città, buoni solo a fornire voti ogni 5 anni”. Una critica al ceto politico catanese che “non solo non crea servizi gratuiti per le famiglie ma non si preoccupa neppure di finanziare con soldi pubblici le strutture che esistono sul territorio”. Infatti, proseguono dal Comitato Giuffrida: “La riduzione dei servizi della Mary Poppins (doposcuola, attività sportiva…) significa negare opportunità alle bambine e ai bambini di Librino e significa anche mandare a casa tante lavoratrici e lavoratori che in questo modo perderanno il loro posto di lavoro”. Pertanto le mamme con a seguito i bambini e le lavoratrici\tori, nel corso della manifestazione, hanno chiesto all’assessore Lombardo di dare precise risposte, “ma il comune di Catania – sottolineano dal comitato – ha dato la risposta di sempre: il silenzio e lo schieramento delle forze dell’ordine a protezione dell’assessore che se l’è svignata davanti a tutti noi pur di non ascoltare le cittadine e i cittadini”. nota

Comitato di Solidarietà Popolare«Graziella Giuffrida»

 

 

Vertenza sindacale Gruppo Forté, supermercati siciliani soc. Meridi: ancora una situazione in bilico, la mobilitazione prosegue 

Comunicato USI a seguito tavolo contrattazione del 31 agosto u.s

L’incontro aveva ad oggetto l’espletamento procedurale ex art. 47 legge fallimentare per il passaggio di n. 52 lavoratori e 12 punti vendita del palermitano e trapanese. L’Unione Sindacale Italiana, rimane preoccupata per i restanti lavoratori della catena Meridi presenti nella provincia di Catania e le restanti province siciliane per un totale di 100 lavoratori circa che di fatto restano in attesa di conoscere il proprio futuro lavorativo. L’incontro comunque si è concluso con un nulla di fatto, a causa dell’eccezione sollevata dai sindacati concertativi (cgil cisl uil di categoria) che manifestano l’esigenza di convocare due tavoli separati.

L’USI pur essendo d’accordo per la convocazione di due tavoli separati, osserva che l’eccezione sollevata causa ritardi procedurali disattendendo il mandato dei lavoratori. Intanto, come annunciano i dipendenti autorganizzatisi con Usi, si tornerà a brev94 commenti in moderazionee al MISE, al Ministero per lo Sviluppo Economico, per manifestare tutto il nostro disappunto nella gestione della crisi dei lavoratori della Meridi che dopo due manifestazioni e relative promesse, aspettano ancore risposte concrete dal Ministero. comunicato USI

 

 

Sicilia e Foreste Mediterranee: nota tecnica per far risorgere il bosco della Moarda ad un anno del terribile incendio

Il 31 agosto con alcuni amici e colleghi abbiamo voluto verificare quale fosse la reazione che il bosco della Moarda autonomamente sta esprimendo dopo il passaggio del foco

Sebbene ai nostri occhi sono apparsi ancora troppo evidenti le ferite inferte dal fuoco e i segni della distruzione, percorrendo il bosco annerito e senza vita, abbassando lo sguardo, con grande sorpresa e stupore, abbiamo cominciato ad a intravedere segni marcati di ripresa e diffusione della vegetazione.

Oltre ad una coltre uniforme di vegetazione erbacea, ecco tantissime ceppaie di leccio con numerosi e vigorosi ricacci alla base, tantissimi ricacci di giovani piante preesistenti di leccio e roverella che raggiungono già un’altezza di 1 m, un tappeto di semenzali di cipresso dell’Arizona, rinnovazione diffusa di pino d’Aleppo, ricacci di specie sporadiche come l’olmo campestre e il sorbo domestico, ricacci vigorosissimi da ceppaie carbonizzate di agrifoglio, specie relitta rarissima sui Monti di Palermo.

In così poco tempo, tutto quello che abbiamo visto, testimonia una elevata resilienza ecosistemica che fa ben sperare per il futuro della Moarda.

Tutto ciò conferma quello che dicemmo un anno fa dopo l’incendio e cioè che l’ultima cosa da fare è piantare alberi. Occorre invece urgentemente la redazione di un piano che abbia come finalità il monitoraggio dei processi evolutivi spontanei in corso, la rimozione del legno morto con l’accortezza di rilasciarne una quota a dote del bosco per aumentare la sua biodiversità, la realizzazione di interventi di ricostituzione boschiva per aiutare la ripresa vegetativa del soprassuolo di latifoglie attraverso riceppature e potature, fondamentale per ripristinare velocemente la copertura e ridurre il rischio di dissesto idrogeologico. Inoltre occorre urgentemente abbattere tutte le piante a rischi caduta per mettere in sicurezza la viabilità e i sentieri.

Da oggi siamo convinti che la Moarda può risorgere ma ribadiamo la necessità di coinvolgere competenze e professionalità specifiche per pianificare e progettare gli interventi necessari.

nota_tecnica di: Salvino Carramusa \ Giuseppe Marfia \ Pietro Cangemi \ Fabio Militello \ Giuseppe Castellese \ Donato Salvatore La Mela Veca

Sicilia e Foreste Mediterranee – Sicily and Mediterranean Forests

 

 

Le ragioni del No Ponte – Staffetta per unire le lotte: una delle tappe dell’iniziativa regionale promossa dalla Rete dei Comitati Territoriali Siciliani

Messina, giovedì 9 ore 18:30 – presso la Libreria Colapesce ( in via Mario Giurba 8) comunicato  Ecologia Politica – Messina e Laboratorio Territoriale

La pandemia da Covid-19 ha investito l’esistenza di tutte e tutti evidenziando ed esasperando le contraddizioni della nostra società, i suoi limiti e la sua ferocia.
I governi, le istituzioni nazionali e regionali non sono stati in grado di garantire il benessere delle persone e hanno fallito nella gestione dell’emergenza sanitaria, sociale ed economica.
A ben guardare, è stato proprio lo stesso modello di organizzazione della società a mostrarsi responsabile dell’origine e diffusione del virus. Numerosi sono gli studi che ipotizzano una correlazione tra crisi ecologica, urbanizzazione, economia globalizzata e contagio e proliferazione del Covid-19.

Oggi, a più di un anno dall’inizio della pandemia si parla dell’apertura di “una nuova fase”: la fase della ripresa e della gestione dell’enorme massa di finanziamenti del Recovery Plan. Finanziamenti che serviranno a trasformare i nostri territori e a costruire lo scenario post-pandemico.
Vedremo, nei prossimi mesi, cosa ne sarà della sanità; vedremo cosa intendono realmente i governi per “transizione ecologica”: in Sicilia ne stiamo avendo già qualche assaggio.

In mezzo a tutto questo, resta viva la questione del Ponte sullo stretto.
Per qualcuno la scelta del Governo di ripartire dagli studi preliminari tradisce l’abbandono del progetto. Al contrario, la decisione di continuare ad insistere su quello scenario modificandone il progetto significa negare un futuro ai nostri territori e utilizzare l’opera come occasione per regalare prebende e garantirsi consenso.

Continuare la mobilitazione no ponte per noi significa proprio questo, togliere la Sicilia dalle mani di chi la vorrebbe marginalizzare, farne una grande esperienza di innovazione fondata sui suoi beni immateriali, sulla sua storia, sul suo paesaggio. La Sicilia può avere un futuro basato sulla sostenibilità e per farlo dobbiamo sconfiggere ancora una volta l’idea del Ponte.

Per queste ragioni invitiamo tutti e tutte, associazioni, realtà politiche e sociali della città a prendere parte all’incontro.  info 

 

 

Palermo Kurdistan – Presentanzione del libro di Orsetta Bellani “Indios senza re” Rivolte e Rivoluzioni dal Chiapas al Kurdistan discutendo del Zapatismo e Confederalismo-Democratico

Giovedì 9 ore 18:00 –Laboratorio Ballarò (Largo Rodrigo Pantaleone)

Orsetta Bellani è giornalista free lance e collabora con periodici di vari paesi. Si occupa di movimenti sociali, diritti umani e della violenza che vive l’America Latina. Appoggia da sempre il movimento zapatista nel Chiapas.

“Indios senza re”, è un libro di conversazioni con gli zapatisti su autonomia e resistenza. Nel racconto mainstream e nei media della sinistra “il Chiapas, lo zapatismo, il subcomandante Marcos sembrano ombre di un tempo passato. Ma non è così. L’esperienza zapatista è più viva e sorprendente che mai e continua a generare stimoli e coltivare speranza in coloro che vi vengono a contatto, come è accaduto per esempio per i curdi del Rojava”.

Alla discussione sarà presente l’autrice e con lei prenderanno la parola: Clelia Bartoli (Università di PA) e Paolo Andolina Pachino (Internazionalista YpJ)

 

 

L’ «emergenza rifiuti»  in Sicilia trova magicamente la soluzione nella tecnologia dell’incenerimento o della “termoutilizzazione” partorita dal governatore siciliano

Catania, domenica 12 ore 17:30 Bastione degli Infetti (via Torre del Vescovo)

Incontro pubblico promosso dall’ Osservatorio Rifiuti Catania per costruire, nell’ambito del progetto #Staffettasiciliana per unificare le lotte, un fronte comune contro la realizzazione di impianti inquinanti nel territorio di Catania e per la progettazione di azioni collettive efficaci sul tema ambientale e dei rifiuti.

Mentre il porta a porta è lontano dall’affermarsi, i quartieri della città sono sempre più spesso invasi dai rifiuti e nulla viene fatto per ripensare il modello mortifero della discarica di Grotte San Giorgio, gli impianti di incenerimento sembrano “spuntar fuori” ogni volta che il governo regionale voglia dare l’impressione di curarsi del tema rifiuti. E’ cosi quindi che la cosiddetta “emergenza” dei rifiuti in Sicilia trova la sua “magica” soluzione nella tecnologia dell’incenerimento, o per dirla con l’espressione fantasiosa di Musumeci, di termoutilizzazione.

Le istituzioni regionali e locali continuano ad ignorare gli appelli degli abitanti, delle associazioni e degli esperti, che indicano altri modelli possibili e soprattutto necessari. Non solo l’incenerimento, infatti, è una tecnologia dannosa per la salute di esseri umani e ambiente (come indicano, tra gli altri, numerosi studi a cura dell’associazione internazionale “Medici per l’Ambiente”), ma è anche una tecnologia obsoleta che prevede tempi lunghissimi di realizzazione. Come si urla spesso nelle piazze di tutto il mondo a proposito della crisi ecologica, noi crediamo che non ci sia più tempo e che ripensare l’intero ciclo dei rifiuti, a partire da produzione e consumi, sia necessario.  info

 

 

Brevi

Verso la #GiraZapatista – Presentazione del libro di Orsetta Bellani “Indios senza re – conversazione con le zapatiste e gli zapatisti su autonomia e resistenza”, edizioni La Fiaccola.: 8\9 Ragalna (Ct) Biblioteca comunale, ore 17.30 – via Monteverdi 3; 9\9, Palermo Laboratorio Ballarò ore 18.00 – Largo Panteleone 9; 11\9 Ragusa Rotonda “Maria Occhipinti” 17.30

 Portiamo l’acqua al ghetto 2021 – A sostegno del percorso della Casa del Mutuo Soccorso dei lavoratori di Campobello di Mazara affinché la continuità della presenza solidale continui a dare i suoi frutti. La Campagna “Portiamo l’acqua al ghetto” nasce nell’aprile 2020, in piena pandemia, dai bisogni emersi dalle persone migranti che abitano in un importante insediamento informale sul territorio di Campobello di Mazara in Sicilia per lavorare alla raccolta delle olive da tavola o semplicemente per rifugiarsi. Leggi  info

Fridays For Future Palermo – Incendi, siccità e temperature estreme ormai da mesi devastano i nostri territori! La Sicilia si prepara verso lo sciopero globale del 24 settembre! – In vista dello Sciopero Globale  incontro a Piazza Verdi venerdì 10 (ore 16.00) per portare le rivendicazioni contro la classe politica che “continua a fregarsene dell’emergenza climatica e non fa nulla per cambiare la situazione!”

 

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