Siamo convinti che questa pandemia e la crisi che ne è derivata rappresentino uno vero e proprio spartiacque per l’impatto che avrà sulla vita delle persone, sulla società e sull’economia.
Si impone una radicale inversione di rotta che metta al centro la tutela dei beni comuni in quanto elementi fondanti le comunità e la società, che garantisca una reale transizione ecologica, un’efficace azione di contrasto ai cambiamenti climatici che in primo luogo causano la crisi idrica: ci aspettiamo che la Pre COP e la COP 26 impongano scelte decisive a riguardo.
E’ necessario un approccio innovativo volto alla tutela, alla difesa e alla “cura” del nostro pianeta, dell’ambiente, degli ecosistemi e dell’acqua basato sulla partecipazione diretta delle comunità territoriali alle decisioni per costruire scenari di giustizia sociale ed ambientale.
La crisi idrica è emblematica e sta facendo emergere le responsabilità di un sistema di gestione caratterizzato da una logica monopolistica e privatistica che punta esclusivamente alla massimizzazione del profitto. Tale sistema è andato a sovrapporsi al fenomeno del surriscaldamento globale e dei relativi cambiamenti climatici.
Per queste ragioni come movimento per l’acqua aderiamo allo Sciopero Globale per il Clima in programma il prossimo 24 settembre e saremo al fianco delle ragazze e dei ragazzi di Fridays For Future che daranno vita a diverse mobilitazioni in molte città italiane.