Due bambini rimasti uccisi nei due giorni passati, 35 da gennaio ad agosto
Dichiarazione di Sheema Sen Gupta, Rappresentante dell’UNICEF in Iraq
“L’UNICEF è profondamente turbato dalla notizia ricevuta della morte di un bambino di 10 anni il 24 agosto a Diyala a causa della detonazione di un residuato bellico esplosivo e di un bambino di 11 anni il 25 agosto nel villaggio di Muradiya, a sud di Baquba, a causa di un ordigno esplosivo improvvisato. L’UNICEF esprime il suo profondo dolore e le sue condoglianze alle famiglie, agli amici e alle comunità dei bambini.
Purtroppo, queste non sono perdite isolate di vite innocenti. L’UNICEF esprime il suo allarme per l’aumento di morti e feriti tra i bambini a causa di mine e residuati bellici esplosivi in Iraq negli ultimi mesi. Tra gennaio e agosto 2021, le Nazioni Unite hanno registrato la perdita della vita di 35 bambini a causa di residuati bellici esplosivi in tutto il paese, altri 41 sono stati mutilati. Si tratta di un allarmante aumento delle vittime tra i bambini rispetto al 2020, quando le Nazioni Unite hanno verificato l’uccisione di 6 bambini e la mutilazione di 12 nello stesso periodo di tempo a causa di residuati bellici esplosivi e mine.
La sicurezza dei bambini deve rimanere come considerazione primaria in tutti i contesti. Le mine terrestri e i residuati bellici esplosivi provocano spesso vittime civili, e i bambini sono i più vulnerabili. In quanto più piccoli degli adulti, è più probabile che i bambini risentano appieno dell’impatto dell’esplosione e hanno quindi maggiori probabilità di rimanere uccisi o feriti gravemente.
L’UNICEF esorta tutte le parti ad accelerare ogni azione per rimuovere le mine esistenti e gli ordigni inesplosi, promuovere l’assistenza alle vittime e sostenere il diritto dei bambini a un ambiente sicuro e protetto.
L’UNICEF esorta anche il governo dell’Iraq e la comunità dei donatori a sostenere l’aumento e la fornitura di attività di formazione sul rischio di ordigni esplosivi in modo che i bambini e altri membri della comunità ricevano una formazione sul rischio di ordigni esplosivi nelle scuole e nelle comunità in tutte le aree precedentemente colpite dal conflitto in Iraq.”