Il Ministro boliviano della Giustizia e della Trasparenza Istituzionale, Iván Lima, ha riferito questa domenica che il Servizio Plurinazionale di Assistenza alle Vittime (Sepdavi) inizierà immediatamente a registrare le vittime di violenze e massacri durante il colpo di stato del 2019.
La decisione arriva dopo la presentazione del rapporto finale del Gruppo interdisciplinare di esperti indipendenti (GIEI), in cui ha stabilito che ci sono state violazioni dei diritti umani, massacri da parte delle forze dell’ordine ed esecuzioni extragiudiziali durante il governo di fatto di Jeanine Áñez.
In questo senso, il Ministro Lima ha ricordato che l’équipe del GIEI ha suggerito allo Stato boliviano di intraprendere azioni per riparare le vittime, compreso il censimento.
“Quanto alla riparazione dei danni, che è l’altra questione strutturale, il gruppo raccomanda la preparazione di un censimento delle vittime. Finora non li avevamo messi da parte; Ma avevamo dato priorità alle vedove, ai feriti più gravi, e questo dovrebbe essere esteso ad altre vittime”, ha detto il ministro.
Inoltre, Lima ha sottolineato che Sepdavi è pronta ad iniziare il censimento questa settimana. Il censimento dovrà rispettare il principio di universalità, come suggerito dall’agenzia.
Il documento GIEI che conferma le violazioni dei diritti umani, è stato presentato al presidente Luis Arce lo scorso martedì 17 agosto, dando indicazione che che lo Stato debba agire in modo agile, trasparente e plurale per risarcire le vittime.
Sepdavi è un ente pubblico decentrato, la cui missione è assistere le persone con poche risorse economiche in questioni legali, soprattutto in materia penale, psicologica e sociale.
“Si raccomanda la creazione di un gruppo multidisciplinare tra il governo, la società civile e le stesse vittime per monitorare questo processo al massimo livello, aspetto di cui terremo conto anche per attuare le raccomandazioni”, ha concluso il ministro.