Il variegato mondo dei “critici” di questa pandemia, dei relativi vaccini, delle misure che vengono prese, ecc., imperversa sempre più: ho usato volutamente il termine generico “critici” perché non intendo – e non sarei comunque in grado – di entrare nel merito delle diversissime posizioni. Ammiro e deploro, al tempo stesso, deploro la sicurezza con la quale molti critici esprimono opinioni su problemi estremamente complessi, che io francamente non domino e nel merito dei quali non mi pronuncio.
Un’osservazione mi sorge spontanea, su una sproporzione che mi sembra macroscopica, veramente insensata, riferita alle denunce della strumentalizzazione della pandemia e di tutte le misure ad essa relativa al fine di rafforzare, o introdurre, metodi surrettizi di controllo capillare della popolazione: mi stupisco francamente che chi avanza questi timori e denunce possieda ed usi, immagino, uno smartphone (io non l’ho, per scelta), e magari smani per avere la prossima versione potenziata, attraverso il quale ogni sua mossa, spostamento, scelta personale, viene capillarmente controllata e registrata. Strumenti di controllo che saranno enormemente potenziati (e già in parte lo sono) dagli sviluppi dell’intelligenza artificiale, controllo facciale, e via dicendo. A fronte di queste cose mi risulta assolutamente incomprensibile, capziosa, la motivazione che le campagne di vaccinazione siano uno strumento di controllo. Forse c’è qualcosa che non ho capito.
Gli abitanti dei paesi poveri sottosviluppati, dell’Africa, dell’America Latina, non interessa dunque “controllarli”, visto che sono condannati all’assenza di vaccini (1% della popolazione vaccinata!). Non sono un conoscitore dell’Africa, ma non credo che candividano le proteste dei “critici” nostrani.
Io sono abituato a parlare delle cose che so, e francamente di pandemie, virus, vaccini, misure di contenimento dei contagi, non ne so abbastanza per esprimere giudizi. Ma un interrogativo mi viene spontaneo: non sarà che in tante di queste proteste, denunce, polemiche, si rischi di perdere di vista il vero avversario? Non sarebbe più appropriato, meno divisivo, efficace e unificante concentrarsi su quella che ormai tutti chiamiamo Big Pharma?
Ripeto la mia insufficiente conoscenza di questi temi, mi limito a segnalare per chi non lo conoscesse il recente rapporto della rete internazionale di Ong People Viccine Alliance, “La Grande rapina dei Vaccini” (http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato8480967.pdf). Oppure vogliamo spiegare agli abitanti dell’Africa quanto sono fortunati a non avere i vaccini?!
“L’utile incassato dalle aziende ammonterebbe a 34 miliardi di euro. 26 dei quali dalla sola Ue (un quinto del bilancio europeo). I profitti sono stati girati agli azionisti (22 miliardi di euro in un anno per Pfizer, Johnson & Johnson e AstraZeneca) o ai 9 nuovi miliardari censiti dalla rivista Forbes. Se fossero stati reinvestiti sarebbe stato possibile fornire un vaccino a ogni abitante della terra.” (Andrea Capocci, “Profitti per le aziende e vaccini ai paesi ricchi, Il Manifesto, 30.07.2021).
Faccio un solo esempio: Cuba. Dove peraltro proprio in questi giorni si sono sviluppate notevoli proteste della popolazione. Ma a Cuba non c’è una persona che pensi che il virus non esista, i cubani mesi fa fecero lunghe code per poter partecipare ai test clinici dei vaccini (Soberana-2, Soberana Plus, Abdala), anche chi è critico verso il governo o si è vaccinato o è in attesa di esserlo. E sanno che, almeno su questo, sono privilegiati in tutta l’America Latina.
Meditate gente, meditate!