Fort Bliss: più di 100 partecipanti alla manifestazione per chiedere che la detenzione dei bambini finisca immediatamente
I difensori dei diritti degli immigrati in Texas chiedono all’amministrazione Biden-Harris di interrompere subito la detenzione dei bambini immigrati nel “sito di accoglienza di emergenza” di Fort Bliss e di eliminare gradualmente tutti i siti di “accoglienza” e di “afflusso”. Invece esigono un rinnovamento degli sforzi di ricongiungimento, la fine di politiche come “Titolo 42” che hanno contribuito alla separazione dei bambini dalle loro famiglie e, quando il ricongiungimento non può essere realizzato rapidamente, il collocamento dei bambini in piccole strutture autorizzate che siano pulite, sicure e non affollate (con un massimo di 25 bambini).
Durante la protesta e la conferenza stampa fuori da Fort Bliss, i sostenitori hanno manifestato per le condizioni disumane in cui quasi 2.500 bambini stanno attualmente vivendo. Il personale di Fort Bliss ha riferito di condizioni non igieniche, come accesso limitato alle docce e cibo scadente (ad esempio pollo crudo). Inoltre, i bambini riferiscono di non poter lasciare le loro brande per la maggior parte del giorno e di non poter dormire la notte a causa del freddo. Ci sono segnalazioni di depressione diffusa tra i bambini, oltre a elevati livelli di stress e disperazione che spingono alcuni di loro a pensieri suicidi.
Sia Fort Bliss che l’amministrazione sono dalla parte sbagliata della storia. L’amministrazione del presidente Biden ha taciuto in merito alle condizioni che i bambini immigrati sono costretti a sopportare nei siti di accoglienza e di afflusso. Questi siti, a differenza delle strutture autorizzate gestite dall’Office of Refugee Resettlement (ORR), sono soggetti a meno regolamenti e supervisione, il che li rende particolarmente suscettibili di abusi. Mentre standard più alti non sono una garanzia di cure appropriate, la mancanza di standard nei siti di afflusso e accoglienza sta già portando a conseguenze terribili. I manifestanti hanno intenzione di portare avanti proteste a Fort Bliss fino a quando tutti i bambini detenuti non saranno rilasciati e questa pratica terminata.
Circa 100 persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata dai seguenti gruppi: Border Network for Human Rights, Detained Migrant Solidarity Committee, Advocate Visitors with Immigrants in Detention, Coalition to End Child Detention-El Paso, Tsuru for Solidarity, Detention Watch Network, United We Dream, Haitian Bridge Alliance, Immigrant Legal Resource Center, RITA-Reform Immigration for Texas Alliance, Mano Amiga e altri.
Alcune dichiarazioni dalla conferenza stampa:
Jennifer Apodaca, organizzatrice del Detained Migrant Solidarity Committee, ha detto: “La realtà è che la detenzione è crudele e disumana, per chiunque e per qualsiasi periodo di tempo trascorso in questi siti. L’amministrazione Biden ha promesso di porre fine alla detenzione dei bambini e di riunire le famiglie, fallendo miseramente. Gli abusi di cui sono spesso testimone nei centri ICE (United States Immigration and Customs Enforcement) per adulti sono gli stessi se non peggiori a Fort Bliss, dove ci sono volute solo poche settimane per sperimentarli. Con ampie prove documentate e rapporti di whistleblower (segnalatori di condotte illecite n.d.t.), Fort Bliss è un simbolo di tutto ciò che è sbagliato della detenzione, pertanto deve essere chiuso ora!”
Chizu Omori, 91enne giapponese americano sopravvissuto ai campi di concentramento statunitensi e membro di Tsuru For Solidarity: “Ho passato tre anni e mezzo della mia infanzia in un campo di concentramento americano durante la seconda guerra mondiale e so come la violenza dell’incarcerazione e della separazione dalla famiglia porti a traumi duraturi, a dolore e a distruzione della comunità. Non rimarremo in silenzio mentre il governo degli Stati Uniti ripete questa storia vergognosa usando Fort Bliss – ex campo di internamento di giapponesi americani della seconda guerra mondiale – per infliggere danni alle comunità di immigrati. Quando è troppo è troppo. Questi siti devono essere chiusi, non ribattezzati e riutilizzati”.
Fernando García, direttore esecutivo del Border Network for Human Rights (BNHR), ha detto: “I bambini tenuti prigionieri nelle condizioni malsane e precarie di Fort Bliss devono essere rilasciati immediatamente e la struttura deve essere chiusa per evitare che questa ingiustizia si ripeta. Non ci sono scuse per imprigionare i bambini. I bambini vulnerabili hanno bisogno delle loro famiglie e devono essere riuniti con le persone che li amano e si prendono cura di loro. Dobbiamo continuare a perseguire la demilitarizzazione del nostro confine e chiedere una riforma inclusiva dell’immigrazione che investa in centri di accoglienza e riconosca il confine tra Stati Uniti e Messico come la Nuova Ellis Island e un riflesso delle nostre speranze e aspirazioni per il futuro del paese”.
Cynthia Garcia, responsabile nazionale delle campagne per la protezione della comunità di United We Dream, ha detto: “Fort Bliss simboleggia la vergognosa storia della nostra nazione con le detenzioni e le separazioni delle famiglie a partire dall’internamento dei giapponesi americani. Nelle ultime settimane ci sono stati resoconti scioccanti sulle condizioni dei bambini detenuti a Fort Bliss. Quando Trump ha annunciato i piani per detenere i bambini a Fort Sill in Oklahoma, altra base dell’esercito con una storia simile a quella di Fort Bliss, ho preso parte, insieme a centinaia di giovani immigrati, a una protesta nel luglio del 2019 per farla chiudere. La spiacevole realtà è che le crudeltà non si sono fermate con Trump. Oltre ai bambini e ai giovani detenuti a Fort Bliss, la forza di detenzione e deportazione continua a crescere sotto il presidente Biden – con il numero di persone in detenzione ICE raddoppiato nei quattro mesi da quando il presidente Biden è entrato in carica. L’amministrazione Biden ha la responsabilità di mantenere la promessa di creare un sistema umano e accogliente per tutti gli immigrati, ecco perché chiediamo che chiudano immediatamente Fort Bliss e tutti gli altri cosiddetti siti di raccolta di emergenza”.
Liz Castillo, organizzatrice di Detention Watch Network, ha detto: “Quando i bambini sono tenuti in ambienti di massa, restrittivi, senza accesso a cure individualizzate che tengano conto dei traumi, questa è detenzione, non rifugio. Bambini o adulti, nessuno è al sicuro in detenzione. Con abusi e negligenza documentati, Fort Bliss è emblematico di tutto ciò che è sbagliato nella detenzione dei bambini. Facciamo eco alle richieste locali di fermare immediatamente questa pratica a Fort Bliss e sollecitiamo anche l’amministrazione a eliminare gradualmente tutti i siti di “accoglienza di emergenza” e di “afflusso” esistenti. Questo momento è una chiamata all’azione, che ci esorta ad abbandonare gli approcci pericolosi e fallimentari per dare priorità alla riunificazione e alle richieste sistemiche nella tutela del benessere dei bambini”.
Guerline Jozef, direttore esecutivo della Haitian Bridge Alliance, ha dichiarato: “La continua detenzione di bambini a Ft. Bliss e in tanti campi negli Stati Uniti è la prova che dobbiamo smantellare tutte le strutture che infliggono traumi e dolore ai bambini che cercano rifugio. Ascoltando le storie dei sopravvissuti dei campi per i giapponesi americani della seconda guerra mondiale, è oltraggioso vedere come questi siti esistano ancora. Siamo solidali con le richieste locali di fermare immediatamente la detenzione dei bambini a Fort Bliss, accoglierli con dignità e riunirli immediatamente con le loro famiglie e i loro sostenitori”.
Tradotto dall’inglese da Angelica Cucchi. Revisione: Silvia Nocera