Era il 4 luglio 2021 quando, secondo Indepaz, nel Paese erano stati assassinati 84 leader sociali.

L’Associazione contadina per lo sviluppo dell’Alto Sinú (Asodecas) aveva denunciato il sabato prima l’omicidio di José Gregorio Luguez, leader contadino nel dipartimento di Córdoba, nel nord della Colombia. L’incidente era avvenuto nella zona di Loma Colorada, situata nel villaggio di Palmira, “era un padre single di tre minori, uno dei quali con disabilità fisiche. ” – aggiungono.

L’Associazione dei contadini ha inoltre precisato che Gregorio Luguez faceva parte del Programma nazionale per la sostituzione volontaria delle colture per usi illeciti (PNIS), creato dopo la firma dell’Accordo di pace nel 2016 tra lo Stato colombiano e le ex Forze armate rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo (FARC-EP).

“José Gregorio era affiliato con il Consiglio del villaggio di La Chica e questo a sua volta è affiliato con Asodecas. Chiediamo giustizia per la sua morte e solidarietà per i suoi bambini ora abbandonati”, aveva dichiarato Asodecas.

Il genocidio in Colombia non si ferma, riferiva l’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace (Indepaz) che nei primi sei mesi del 2021 ha riscontrato l’omicidio politico di 84 leader sociali, riscontrando che, dalla firma dell’Accordo di pace nel 2016, sono stati uccisi 1.200 leader.

Il 6 luglio 2021 il famoso medico e leader ambientalista colombiano Fernando Vela, 42 anni, è stato ucciso con un’arma da fuoco in Colombia, diventando l’86esimo leader sociale vittima di violenza nel 2021.

L’Istituto per gli studi sullo sviluppo e la pace (Indepaz) ha confermato che l’evento pone il medico, originario di Florencia, dipartimento colombiano di Caquetá, nella stessa posizione dei 1.202 difensori dei diritti umani uccisi dalla firma dell’accordo di pace all’Avana nel 2015.

Fernando Vela ha trascorso anni a ricercare e scrivere sui conflitti ambientali in Amazzonia, in particolare sulla deforestazione e la contaminazione delle fonti d’acqua. Sperava di pubblicare presto la sua ricerca in un documentario.

Secondo le autorità, diversi uomini in motocicletta hanno sparato all’ambientalista mentre era alla guida del suo camion, affermando che il fatto è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza.

Oggi Indepaz ha segnalato che nel paese, oltre ai massacri, si sono registrati quest’anno 109 leader sociali assassinati.

L’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace (Indepaz) ha denunciato questa domenica il perpetrarsi di un nuovo massacro in Colombia, il recente evento avvenuto nel comune di Santander de Quilichao, situato nel dipartimento del Cauca.

Secondo Indepaz, le vittime sarebbero tre membri della stessa famiglia nel villaggio di Las Águilas de Santander de Quilichao, “secondo le informazioni, erano a una festa e sono arrivati ​​uomini armati che hanno sparato ai partecipanti, causando la morte di due, altri due sono rimasti gravemente feriti, uno dei feriti è morto mentre era in cura», raccontano.

L’Ufficio del Difensore civico aveva già emesso una risoluzione che avvertiva dell’alto rischio di pericolo nell’area, dovuto alla presenza e ai continui combattimenti tra gruppi armati irregolari nel dipartimento del Cauca.

Le organizzazioni per i diritti umani indicano che nel dipartimento è presente l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN); le Forze di Autodifesa Gaitanista della Colombia (AGC); le Aquile Nere; e gruppi armati residui.

Intanto il genocidio in Colombia non si ferma. A inizio luglio, oltre agli omicidi sistematici, il Paese sudamericano ha sofferto 47 stragi che hanno avuto come epicentro i dipartimenti del Cauca e del Chocó.

Ad oggi, come sottolinea Indepaz, nel Paese sono stati perpetrati 66 massacri e potrebbe mirare a superare la vergognosa cifra di 97 stragi registrati nel 2020. 

Oltre alle stragi, un altro obiettivo della violenza sono i leader sociali, poiché in meno di otto mesi del 2021 ne hanno assassinati 109 e dalla firma dell’Accordo di pace nel 2016 sono stati uccisi 1.225 leader.

https://www.telesurtv.net/news/colombia-denuncian-asesinato-lider-campesino-cordoba-20210704-0021.html