Ennesimo episodio infelice a Brescia, quella che dovrebbe essere capitale della cultura nel 2023.
Il Presidio permanente davanti al Broletto in difesa del Fiume Chiese continua a turbare la città e le istituzioni. Dopo che nei giorni scorsi quattro attiviste “pericolose sovversive” che lavoravano a maglia e uncinetto avevano messo in allerta la Digos, ieri è stato il turno di una Madonnara che ha fatto mobilitare la Polizia locale.
Dall’uncinetto all’arte antica dei Madonnari, chi sostiene una lotta per l’ambiente nella “Terra dei Fuochi” del Nord, può essere veramente un rischio per la “sicurezza pubblica”.
Gli agenti giunti tempestivamente sul posto hanno accusato i presidianti di “imbrattamento”, procedendo all’identificazione e alla schedatura dei presenti e minacciando di sanzionarli.
Il regolamento di Brescia definisce “imbrattamento” un’arte antica, che dal 1500 fa parte del patrimonio culturale italiano ed è ammirata in tutto il mondo. L’artista stava eseguendo un disegno simbolo della protesta utilizzando pigmenti in polvere, gessetti ed acqua zuccherata facilmente removibili con acqua, come vuole l’antica tecnica ufficiale tramandata da generazioni.
Fra regolamenti, disposizioni e imposizioni, il presidio pacifico continua a generare bellezza, poesia e condivisione, mentre le istituzioni, ignorando evidentemente certe istanze, rispondono con misure di “decoro urbano”: un atteggiamento tipico di chi non ha argomenti.